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16/11/2020 17:38:00

Le lettere di Margareta Buffa al padre dal carcere: "Sei tutta la mia vita" 

 In attesa della sentenza di primo grado, le giornate in carcere Margareta Buffa le trascorre lavorando. “Faccio la porta-vitto – scrive al padre- Alle 8 porto la colazione, alle 12 il pranzo, alle 18 la cena. Lavoro sette giorni su sette e mi danno 800 euro al mese. I soldi te li farò avere per posta, così ti aiuto e tu devi prenderli perché sei sempre il mio grande papino ed io ti voglio bene”.

In cella, ogni giorno i suoi pensieri sono rivolti al padre: “Fai pace con Maria se puoi. Non restare solo e non piangere per me. Esci, vai a ballare, vai dalla zia Antonina e gioca con il piccolo Diego. Io sto bene e se piango è solo per te. Perché per questo dispiacere soffri. Perdonami, ma io non potevo fare realmente nulla, stavo per morire pure io quella maledetta sera. Sono viva perché sono stata forte, come sempre”.

La sua innocenza la ribadisce in ogni lettera: “Non ho ucciso e non sono complice. Da qui uscirò a testa alta perché non ho colpe”. Ed ancora: “Non sono né una prostituta, né una escort come dicono”. Margareta Buffa parla anche di Nicoletta Indelicato: “L’ho sempre difesa perché per me era come una sorella. Come potevo lasciarla sola nel momento del bisogno?”.

Poi un amaro sfogo: “Io ho detto la verità, ho chiesto aiuto: carabinieri, polizia, genitori di Nicoletta. Nessuno mi ha voluto aiutare. Ho fatto tante denunce papà. Ora sono qui da innocente, ma lotto per la verità”. Infine, un pensiero al suo legale Ornella Cialona: “E’ bravissima ed io vincerò questa guerra”.

Questa mattina, Margareta Buffa non era in aula: per non fare agitare il padre che è un soggetto cardiopatico. Lo stesso Giacomo Buffa ha ammesso: "Non vado in carcere a vedere mia figlia perchè mi commuoverei troppo". I due, però, si scrivono. E a giudicare dal contenuto delle missive il loro legame è molto forte. "Sei tutta la mia vita - scrive Margareta -Tu vali più di ogni cosa che ho nella vita. Per te mi farei ammazzare"