Un esempio. È indiscutibilmente un orgoglio lilibetano, la donna neanche quarantenne è nata nel 1981. Anna Grassellino chiamata a dirigere un progetto da 115 milioni di dollari finanziato dal dipartimento d'energia degli States, agenzia federale che si occupa di energia nucleare in ambito sia militare che civile, per la realizzazione di un centro per i calcoli che utilizzi la meccanica quantistica.
Le risorse che avrà a disposizione corrispondono a più, ma di poco, a quelle necessarie al comune di Lilibeo per gestire la città annualmente. Per il prossimo lustro ad oggi per amministrare la città sono state chiamate, elette quattro, nominate una, su un sindaco, 24 consiglieri, 6 assessori, 8 consulenti. Totale trentanove. In percentuale sono quasi il 13%.
Anna è la sola donna su 5 dei centri simili al suo. Ma è il 20% e parliamo di eccellenze. Dando per scontato che le donne scelte siano le migliori, sicuramente non le più giovani d'età, media 48 anni, la Grassellino ne ha 39. La donna di capo Lilibeo che ha un incarico con responsabilità maggiori supera i 60. Adesso le considerazioni sono queste: o noi lilibetani tutti siamo maschilisti, nell'accezione che si ritengono gli uomini più capaci. Allora necessita formare più donne che si occupino della "res pubblica" e soprattutto anche più giovani.
Si comprende che la Grassellino sia una pietra preziosa e miliare. Ma quantomeno a sala delle lapidi, età media 44 anni, si deve ambire al ringiovanimento, d'altronde non si occupano di meccanica quantistica. Della scorsa consiliatura a memoria non si ricordano le voci delle Ferrantelli, Angileri, la Piccione balzata alla cronaca per il registro dei bambini mai nati. Si, è un esempio a cui ambire, Anna. E questo riguarda a destra. La sinistra non pervenuta e la colpa non può essere solo dei cittadini, anche perché non ha risparmiato le donne, ma neppure i maschietti.
Vittorio Alfieri