In queste ore di crisi del governo nazionale e in attesa che il presidente del consiglio si rechi in parlamento, per comprendere la direzione che la nazione intraprenderá, web e social si sono scatenati.
Già da qualche tempo si è notata una spiccata animositá tra i pentastellati, fedeli tuttora, e gli ex. L'intenzione di Conte di trovare sponda da coloro che in passato erano definiti voltagabbana poi responsabili, aggettivo ritenuto anacronistico, adesso si preferisce "costruttori". E su questo umorismo a go go. Gli ex grillini sono certi che a 15mila € mensili, ovvero il trattamento economico dei parlamentari nazionali, si troveranno sicuramente. E che il M5S si presti all'operazione, è ritenuto dagli ex un tradimento del DNA.
Il mantra del M5S era l'introduzione del vincolo di mandato, quando l'articolo 67 della costituzione recita il contrario. Mi risulta divertente che poi all'ARS, 5 deputati hanno abbandonato il movimento, ne creano un altro Attiva Sicilia dimenticandosi il vincolo e restando sugli scranni di palazzo dei Normanni. Partecipando ad un dibattito, faccio notare che per la stessa cifra anche i fuoriusciti regionali sono rimasti al loro posto. Interviene uno dei 5, Sergio Tancredi che con umorismo afferma con cedolino Ars come documento, che il trattamento è pari 5632€ e per i restanti chiederà gli arretrati. Giova fare alcune precisazioni, i 15mila citati sono al lordo.
Come al lordo sono gli 11400 dei siciliani. Poi se l'onorevole mazarese ha trattenute per 3657 dovuti a pignoramento, mutuo e ritenuta da quiescenza, (come tutti) il suo trattamento è pari a 9289€ mensili non come i deputati nazionali che si attestano sui 12mila netti, ma insomma non siamo lontani e la differenza è dovuta alle spese di esercizio di mandato che per i siciliani non esistono. Tutto ciò per stabilire i fatti e per onestà intellettuale. Si è avversata la casta, per poi diventarne componenti.
Vittorio Alfieri