Rivolta sociale. Essa è un atto di sollevamento del popolo contro un ordine costituito, che il più delle volte è lo Stato.
La rivolta viene distinta dalla rivoluzione in quanto è più circoscritta e non comporta un radicale cambiamento nella forma di governo di una nazione. Noi siculi, ricordiamo i Vespri siciliani che furono una ribellione scoppiata a Palermo all'ora dei vespri di Lunedì dell'Angelo nel 1282. Bersaglio della rivolta furono i dominatori francesi dell'isola, gli Angioini, avvertiti come oppressori stranieri. Da Palermo i moti coinvolero l'intera Sicilia e ne espulsero la presenza francese.La ribellione diede avvio a una serie di guerre, chiamate "guerre del Vespro" per il controllo della Sicilia, che si conclusero definitivamente con il trattato di Avignone del 1372 , l'inizio dell'insurrezione generò il regno di Trinacria fino al 1416 o regno di Sicilia già esistente con re Ruggero II d'Altavilla.
Sostanziale differenza che la componente continentale del Regno fu annessa a quello di Napoli. Il fenomeno al tempo del Covid incombe sullo stivale. La motivazione è l'enorme sofferenza economica. La politica adottata dai governi prima Conte bis e adesso Draghi di suddividere la nazione in colori e la scelta tra attività essenziali e non, dopo un'accetazione iniziale adesso è fortemente contestata.
Nell'ottobre scorso dopo il lockdown deciso dal presidente De Luca, una manifestazione di protesta dei commercianti si trasformò in una guerriglia urbana e si accertò la presenza criminale della malavita organizzata e gruppi di estrema destra. Nei giorni scorsi a Roma presso il parlamento a due dimostrazione di #ioApro ad una ha partecipato anche l'associazione Movimento Imprese Ospitalità, elementi di Casapound erano presenti e c'è stata altissima tensione con alcuni manifestanti che hanno cercato di superare lo sbarramento con feriti e arresti. Il rischio che proteste degenerino è notevole.
Le ragioni che hanno portato alla scelta di chiusura sono conosciute ,è innegabile che alcune risultino incomprensibili. L'unica via d'uscita è il vaccino, il cui acquisto dell'UE è stato fatto male ( perifrasi). L'avvento del generale Figliuolo a commissario straordinario che afferma possibile che tutti gli italiani a fine settembre saranno vaccinati ,circa 50 milioni di persone, sono esclusi i minori di anni 16, ha dato speranza. Al 12 aprile, 4 milioni lo sono,9 solo la prima dose. Bisogna raggiungere presto la fatidica soglia di 500mila somministrazione e sperare nello spirito di sopportazione delle categorie economiche più sofferenti. Si pensa a una proposta forse indecente: in Italia si contano tra dipendenti e pensionati pubblici 6,5 milioni di persone. Fino a ottobre di quest'anno essi dovranno dare un contributo di solidarietà, esclusi quelli che guadagnano meno di mille euro. Si potrebbero raccogliere con un sacrificio medio del 7,5% procapite un miliardo di € mensile, si andrebbero ad aggiungere agli 11 miliardi alle p.Iva stanziati dall'ultimo DL. Un gesto di fratellanza in un momento drammatico un piccolo aiuto per evitare la rivolta sociale.
P.s. lo scrivente è un pensionato della pubblica amministrazione
Vittorio Alfieri