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16/04/2021 07:00:00

Il fuoco amico

Si fatica a comprendere, quando. Il fuoco amico che indica nel gergo militare, quella situazione in cui soldati o mezzi vengono a trovarsi sotto il fuoco delle proprie batterie o di quelle alleate.

I militari statunitensi utilizzano il termine Friendly fire o Non-hostile fire. Il vocabolo fratricida è a volte utilizzato, sebbene più propriamente indicato per attacchi deliberati. Il belpaese ricorda una vittima della storia recente. Nicola Calipari, ufficiale dei Servizi Segreti italiani, ucciso dalle truppe statunitensi a Baghdad il 4 marzo 2005 durante la liberazione di Giuliana Sgrena. Anche personaggi che abbiamo conosciuto sui testi scolastici. Goffredo Mameli, compositore dell'inno nazionale italiano, morto per una complicazione derivata da una ferita causata involontariamente dall'arma di un commilitone. La pratica è molto utilizzata nella politica nostrana.

Tre episodi sono legati a Romano Prodi. Il primo quando fu esautorato da Palazzo Chigi nel 1998, il cavallo di Troia fu Rifondazione Comunista, scesero D'Alema, Marini e Cossiga. Re Massimo divenne il primo e unico presidente del consiglio italiano ex comunista. Nel 2008 il professore Romano fu defenestrato nuovamente da p.zza Colonna, la responsabilità certa fu di Mastella, Dini , il carneade Scalera e il patteggiatore De Gregorio, tutti componenti della maggioranza che votarono la sfiducia.

L'ultimo fu la carica dei 101 di Renzi e D'Alema che non gli permisero la salita al colle nel 2013. Il fuoco amico ha riguardato recentemente, il Conte bis,stavolta Renzi è uscito allo scoperto è lui cecchino. Stessa sorte per l'ex segretario del PD Zingaretti che si è dichiarato vergognato dai comportamenti di colleghi di partito. Si stenta a capire allorché a sala delle lapidi, in difesa del sindaco nella vicenda dell'istituto comprensivo Sirtori, Sturiano e Orlando affermano che ci sia stato un difetto di comunicazione dello stesso, sicuramente si se poi nel frattempo è stato smentito da Asp e dalla preside della scuola. E la macchina comunicativa voluta dal primo cittadino perché la paghiamo? E se la situazione non fosse drammatica si potrebbe affermare: dopo i 101 di Prodi, i 100 di M.Grillo. Si narra un accadimento sempre al consiglio comunale. È stata discussa in aula il 12 c.m. la mozione: Dante lingua italiana comunale, da utilizzare negli atti pubblici e nel linguaggio dell'amministrazione presentata da P. Ferrantelli . La proposta prende ispirazione dalla sua segretaria Giorgia Meloni che nel settecentesimo anno dalla morte del poeta suggerisce l'iniziativa #parloitaliano , ovviamente presentandola ha detto hashtag non cancelletto. Perché non si è opposta al neologismo Dantedì. Ma stavolta si comprende, loro sono nazionalisti a tal punto che La Russa per evitare i contagi ha proposto il saluto romano. La mozione Ferrantelli è stata massacrata dal fuoco amico. Mi sovviene in mente una strofa della canzone "Povera Patria" del maestro Franco Battiato : "Tra i governanti,Quanti perfetti e inutili buffoni. Questo paese devastato dal dolore,Ma non vi danno un po' di dispiacere,Quei corpi in terra senza più calore? Non cambierà, non cambierà,No cambierà, forse cambierà ! [...]Nel fango affonda lo stivale dei maiali [..]La primavera intanto tarda ad arrivare..."
Si fa fatica a comprendere.

Vittorio Alfieri