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04/05/2021 07:17:00

Marsala, per Centonze dopo l'assoluzione anche la revoca dell'obbligo di soggiorno 

 Revocata la sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno, al 45enne pastore marsalese Domenico Centonze, che tre mesi fa è stato assolto “per non avere commesso il fatto” dall’accusa di duplice omicidio. Quello dei tunisini Rafik El Mabrouk e Alì Essid, di 31 e 34 anni, uccisi con due colpi di fucile, la notte del 3 giugno 2015, in contrada Samperi, tra Marsala e Mazara, di fronte l’ex distilleria Concasio.

Domenico Centonze, difeso dall’avvocato Luigi Pipitone, è stato assolto nel processo d’appello bis ordinato dalla Cassazione. E adesso, su richiesta dello stesso difensore (il pm aveva espresso parere contrario), la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani, presieduta da Enzo Agate, ha revocato la sorveglianza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza (Mazara).

In primo grado, l’allevatore marsalese era stato condannato dal gup di Marsala a 20 anni di carcere insieme al cugino Pietro Centonze, di 52 anni, in passato condannato per favoreggiamento alla mafia, che dal duplice delitto è stato assolto nel processo d’appello. A difenderlo è stato l’avvocato Diego Tranchida.

Il duplice omicidio rimane, dunque, senza colpevoli. Dalle indagini dei carabinieri di Marsala era emerso che la notte in cui fu commesso il duplice omicidio, all’interno del night “Las Vegas” di Mazara, una delle due vittime, El Mabrouk, avrebbe avuto un diverbio con Domenico Centonze, che nel locale sarebbe arrivato con una ballerina romena, che poi con il nordafricano si sarebbe scambiata il numero di telefono. Dunque, il movente, secondo questa ricostruzione, sarebbe stato gelosia. Nel processo d’appello bis a Domenico Centonze, la difesa è tornata a giocarsi, con successo, le carte sulle quali puntò per ottenere l’annullamento in Cassazione. Studiando, infatti, gli atti di un altro procedimento (operazione antimafia “Visir”), e in particolare le attività di intercettazione e videoriprese, la difesa, Luigi Pipitone in testa, ha sostenuto che la ricostruzione dei movimenti dei due imputati effettuata dai carabinieri di Marsala non coincide con quanto emerso dalle intercettazioni del Ros. Secondo la difesa, insomma, non v’è alcuna certezza che i cugini Centonze, al momento dell’omicidio, fossero nella zona di Samperi.