Tutti gli studenti universitari che hanno richiesto una borsa di studio in Sicilia, e sono considerati idonei per l'anno accademico 2020-21, la riceveranno. Si tratta di un eccellente risultato, ottenuto grazie al cospicuo investimento che il governo Musumeci ha destinato a sostegno del diritto allo studio in un momento di emergenza pandemica e di grave difficoltà economica e sociale, mediante la riprogrammazione di economie derivanti da minori costi per la copertura di altri interventi, previsti dalla legge finanziaria regionale 2020 e già adempiuti.
Alla data del 30 aprile scorso, sono state assegnate 23.262 borse di studio, pari al 96,7 per cento degli studenti aventi diritto, iscritti in università, accademie di belle arti e conservatori musicali dell'Isola, che hanno presentato regolare istanza agli enti regionali per il diritto allo studio (Ersu) di Palermo, Catania, Messina ed Enna. La spesa totale, comprensiva dei servizi erogati (mensa e posto letto), ammonta a 65 milioni di euro, ottenuti, oltre che dall'utilizzo dei contributi nazionali e della fiscalità universitaria, dall'impiego di risorse regionali per circa 22 milioni di euro, di fatto raddoppiando l'annuale contributo disposto, negli anni precedenti, dal governo regionale.
Per il governo Musumeci, si tratta di un obiettivo strategico, raggiunto grazie all'impegno organizzativo e amministrativo degli Ersu, i cui organi di gestione sono stati completamente rinnovati, e dell'assessorato regionale dell'Istruzione. Dall'inizio di questa legislatura si è registrato un progressivo aumento della percentuale complessiva di borse di studio erogate dagli Ersu, passata dal 60 per cento degli anni precedenti al 74 per cento del biennio 2018/2020, fino al 96,7 per cento di quest'anno. Grazie a ulteriori risorse che gli Ersu prevedono di liberare, a seguito dell’approvazione dei propri bilanci annuali, è facile ipotizzare che il risultato possa essere esteso fino al 100 per cento di soddisfacimento delle domande presentate a tutti gli enti dell'Isola che, per la prima volta, si allineano e convergono sul medesimo livello di copertura, superando le difformità del passato, caratterizzato da percentuali diverse nelle singole sedi universitarie.
L’importo di ciascuna borsa varia da un minimo di circa milleduecento euro a un massimo di 4 mila euro (comprensivo di milletrecento euro di contributo alloggio), in base alla condizione dello studente, in sede, pendolare o fuorisede, ed in relazione al valore del reddito individuale.
«Questo straordinario risultato - dichiara l'assessore regionale all'Istruzione Roberto Lagalla - mette in evidenza il grande impegno del governo Musumeci in favore del diritto allo studio degli studenti siciliani e delle loro famiglie Esso si realizza in un momento di particolare disagio economico e sociale, dando risposta a tutte le istanze presentate, peraltro quest'anno molto più numerose di quelle mediamente avanzate negli anni precedenti. Inoltre, il superamento della soglia di copertura del 95 per cento permetterà alla Sicilia di avvantaggiarsi, nel prossimo anno accademico, di una ulteriore premialità nazionale. Continueremo a essere al fianco degli studenti, fornendo ogni strumento utile ad agevolare e incentivare il loro percorso formativo».
«Sono veramente felice - dichiara Giuseppe Di Miceli, presidente dell'Ersu di Palermo e coordinatore di quelli siciliani nell'ambito della Commissione regionale sul diritto allo studio – che a poco più di un anno dall'insediamento del Cda dell'Ersu e della costituzione del Coordinamento regionale, sia stato raggiunto un così importante risultato per tutti gli studenti siciliani. Un ringraziamento va a tutti i presidenti degli Ersu, Livio Cardaci a Enna, Mario Cantarella a Catania, Pierangelo Grimaudo a Messina e a tutti i componenti dei Cda, rappresentanti dei docenti e degli studenti, per l'impegno profuso, che ha consentito questo storico risultato».
Musumeci sulla denuncia di Condorelli
«La determinazione e la coscienza civile dimostrate dal cavaliere Giuseppe Condorelli sono un’ulteriore eccellenza siciliana, un altro esempio di come, con volontà e coraggio, le cose possano davvero cambiare in quest’Isola. Il governo regionale è al suo fianco e accanto a tutti gli imprenditori nel combattere l’odioso fenomeno delle estorsioni». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in riferimento alla decisione dell’imprenditore etneo di denunciare l’intimidazione subita, da cui ha preso il via l'inchiesta conclusa con l’arresto di decine di esponenti dei clan mafiosi del Catanese.
«Non piegarsi agli estorsori - aggiunge Musumeci - è l’unica via per sottrarre la nostra economia al giogo mafioso e dare un futuro ai nostri giovani. Come il cavaliere Condorelli, sono tanti quelli che si ribellano al racket, confidando nella presenza dello Stato, delle istituzioni e delle forze dell’ordine che, oggi più che mai, offrono un aiuto concreto a chi dice no al “pizzo”. È questa la strada da seguire per dimostrare che la nostra Sicilia non è irredimibile e che le mafie, piccole e grandi, non riusciranno a prevaricare i diritti dei siciliani onesti».
Zambuto: «Un patto per il rilancio e l’innovazione della Pubblica amministrazione in Sicilia»
Un patto per l’innovazione e la rigenerazione della Pubblica amministrazione in Sicilia. Con un incontro che si è tenuto questa mattina, l’assessore alla Funzione pubblica, Marco Zambuto, e le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno condiviso l'avvio di un tavolo regionale che affronti le principali tematiche del settore.
«Come già avvenuto a livello nazionale tra governo e sindacati, nel corso dell’incontro - illustra l’esponente del governo Musumeci - sono state tracciate, in particolare, le linee di azione sui temi che riguardano le ricadute nell’Isola del Piano nazionale di ripresa e resilienza, gli effetti dell’Accordo Stato-Regione del 14 gennaio scorso e le prospettive di riforma del settore del pubblico impiego».
Nel corso dell'incontro, è stato deciso di avviare tre Tavoli tematici permanenti. Il primo riguarda la rigenerazione dell’amministrazione regionale con riferimento alle deroghe per le assunzioni, alla riclassificazione e alla riqualificazione del comparto, oltre che al rinnovo dei contratti, incluso quello della dirigenza. Il secondo Tavolo esaminerà i percorsi di innovazione, digitalizzazione e “lavoro agile” all'interno dell'amministrazione per una maggiore efficienza e produttività. Il terzo Tavolo, infine, riguarderà la risoluzione delle problematiche connesse alle difficoltà finanziarie e alle carenze degli organici degli enti locali in disequilibrio e in dissesto finanziario.