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17/05/2021 10:20:00

Perchè è urgente una riforma della giustizia

 La riforma della giustizia. È il settore nel quale bisogna intervenire, e parte dei fondi del Next Generetion Eu sono ad essa destinati e il belpaese in tal senso ha preso impegni con la UE.

Come ripete da tempo la ministra della Giustizia Marta Cartabia, l’obiettivo è approvare prima del prossimo autunno tre leggi delega – con le quali il Parlamento appunto, delega il governo a legiferare su una determinata questione – per la riforma del processo civile, del processo penale e del Consiglio superiore della magistratura.

Per elaborare proposte di riforma in materia di processo civile, penale e per modificare il Consiglio superiore della magistratura, Cartabia ha istituito delle specifiche commissioni composte da esperti. Le proposte delle commissioni e della ministra intervengono sulle relative riforme già presentate dal precedente ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede e: si tratta di tre proposte di legge delega che, ora, sono state assunte come testi base della discussione e che saranno emendate sia dai partiti che dalla ministra della Giustizia.

Il processo civile è il ramo più sensibile degli investitori civili ,che quando citati in giudizio,non desiderano passare anni a redimere le controversie. L’obiettivo finale della riforma del processo civile è, come richiesto dalla Commissione Europea, ridurre del 40 per cento i tempi dei procedimenti civili entro i prossimi cinque anni. Una modifica avrà a che fare con le contese in materia di famiglia e minori.Sulla rinnovamento del processo civile non sembrano esserci, per ora, problemi o distanze rilevanti tra i vari partiti che compongono l’attuale maggioranza. Più complicata è invece la situazione della riforma del processo penale. E non da ora, e chissà perché.

Giova rammentare che fin dai tempi di tangentopoli, che frantumò il pentapartito, un potere quello giudiziario si è spesso ritrovato a supplire il potere politico, occupando gli spazi che lo stesso ha lasciato. Sia ben chiaro escluso qualche elemento, non è volontà della magistratura impegnarli, ma è uno dei capisaldi della giustizia italiana, l'obbligatorietà dell'azione penale. Un principio a cui non possiamo rinunciare altrimenti la gestione di Dike diverrebbe come in una qualsiasi azienda privata dove si trattano i prodotti e servizi più remunerativi, ciò che avviene nelle nazioni di tradizione anglosassone. Altro provvedimento utile può essere la separazione delle carriere e anche vietare ai magistrati che hanno ricoperto cariche elettive, rientrare in magistratura. Non si può fare prima l'arbitro , poi il calciatore e dopo tornare al fischietto. È indubbio che per esercitare questo principio, necessitano più risorse finanziarie e umane, quest'ultime a tutti i livelli.

Fa specie che la Lega che era per le manette sempre e comunque idolatravano il pool mani pulite sia diventata garantista.Che all'esponente di punta, Berlusconi offrì il ministero di Grazia e Giustizia. Il 10 maggio si è svolto un incontro tra la commissione ministeriale che ha sul disegno di legge Bonafede, il testo base della discussione.

La riforma dovrebbe arrivare in aula alla Camera il prossimo giugno per poi passare, dopo l’approvazione, al Senato. La commissione ministeriale ha presentato una serie di soluzioni che hanno soprattutto a che fare con la riduzione dei tempi: l’impegno che l’Italia si è assunta con l’Europa per l’erogazione dei fondi del Recovery Fund è infatti la riduzione di un quarto dei tempi medi dei procedimenti in Italia è infatti superiore, e di molto, alla media europea. Nel civile la durata è mediamente 8 anni nell'amministrativa più di 5 anni, va meglio nel penale 3 anni e 9 mesi nelle nazioni UE sull'ultimo 1 anno e 2 mesi. Cartabia ha chiesto uno sforzo di responsabilità a governo, forze politiche, procuratori, giudici e avvocati, la ministra ha precisato che sulla riduzione dei tempi «sia i cosiddetti giustizialisti che i cosiddetti garantisti dovrebbero essere d’accordo».


Una delle questioni più difficili da risolvere nella riforma del processo penale è la prescrizione. È una forma di garanzia per gli imputati contro l’eccessiva lunghezza dei processi ed è uno strumento che lo Stato può utilizzare quando non è più interessato a perseguire alcuni reati. Tutti i reati possono finire in prescrizione, tranne quelli che prevedono l’ergastolo .Ultimo tassello e la riforma del CSM.Entro la fine dell’anno è prevista l’approvazione della legge delega per la riforma del sistema elettorale e del funzionamento del Consiglio superiore della magistratura. La riforma ha a che fare con il sistema di elezione dei componenti del CSM e con il rinnovo dei suoi membri per cercare di arginare, tra le altre cose, il peso delle correnti al suo interno. La riforma, a livello politico, è piuttosto delicata, e arriva dopo lo scandalo dell’indagine su Luca Palamara, l’ex consigliere dell’organo accusato un paio di anni fa di corruzione, e il cui caso continua ad avere lunghi strascichi, e dopo il recente caso sulla fuga di notizie che coinvolge l’avvocato Piero Amara e la presunta Loggia Ungheria. Oltre che per le divergenze tra i partiti dell’attuale maggioranza, la riforma della Giustizia potrebbe essere complicata dai referendum sulla materia che saranno presentati dalla Lega di Matteo Salvini con il Partito Radicale.

Non è chiaro l’obiettivo di Salvini, ma sembra, di nuovo, che il leader della Lega, pur facendo parte della maggioranza al governo, provi a fare l’opposizione. A queste critiche e accuse, lui ha risposto che il pacchetto di referendum è invece un «aiuto a Draghi per superare i blocchi e i litigi in Parlamento». Impellente la riforma della Giustizia, analogamente di qualche cervello.


Vittorio Alfieri