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11/06/2021 14:10:00

Guarire dalla corruzione in Italia

 La pietra filosofale. Anche pietra dei filosofi, in latino: lapis philosophorum, è per eccellenza, la sostanza catalizzatrice simbolo dell'alchimia, capace di risanare la corruzione della materia.

Quale potrebbe essere quella per "guarire" una patologia italica, la corruttela. Per trovarla la classe dirigente politica ha istituito nel 2014, l'Anac - L'Autorità nazionale anticorruzione- in acronimo appunto ANAC, un'autorità amministrativa indipendente italiana.


Nella sua attuale configurazione, fu istituita nel 2014. L'ente assunse così i compiti di tutela dell’integrità dell’amministrazione pubblica, controllo, prevenzione e il contrasto della corruzione e della illegalità nella pubblica amministrazione. Ciò principalmente in una logica preventiva piuttosto che repressiva. Le furono attribuite la competenza in materia di contratti pubblici togliendole invece i compiti in materia di misurazione e valutazione dei risultati conseguiti. Come presidente il Governo Renzi nominò il magistrato Raffaele Cantone alla carica. Nell'ottobre 2019 Cantone si dimise dopo averlo annunciato due mesi prima a causa di disaccordi con il Governo Conte I.


Dal settembre 2020 dopo un anno, il presidente è Giuseppe Busia. I settori con più incidenza del fenomeno -fonte Istat-sono in ordine sul podio: Lavoro, Sanità e Uffici Pubblici Questi ultimi vanno spesso a braccetto con politici ,che se non commettono reato, agiscono in una logica clientelare. Il magistrato napoletano si dimise anticipando di nove mesi, la scadenza naturale del suo mandato, con un lungo post sul sito dell’authority.

“Sento che un ciclo si è definitivamente concluso, anche per il manifestarsi di un diverso approccio culturale nei confronti dell’Anac e del suo ruolo”, si legge nel messaggio. “Lascio la presidenza dell’Anac con la consapevolezza che dal 2014 il nostro paese ha compiuto grandi passi avanti nel campo della prevenzione della corruzione, tanto da essere divenuta un modello di riferimento all’estero… naturalmente la corruzione è tutt’altro che debellata”.

La diversa visione sull'organismo dopo pochi giorni dal giuramento al Quirinale dell’esecutivo, la manifestò il premier Giuseppe Conte dichiarando :“Dobbiamo valutare bene il ruolo dell’Anac che non va depotenziato. In questo momento però non abbiamo i risultati che ci attendevamo, e forse avevamo investito troppo”.Il lavoro di Cantone fu messo in dubbio anche da Luigi Di Maio che definì il codice degli appalti “illeggibile e complicato” e dal sottosegretario leghista alla pubblica amministrazione Mattia Fantinati, secondo il quale l’Anac non aveva dato i risultati sperati.

Di tutto rispetto il CV di Busia, ma è un accademico, non uomo da trincea come Cantone. La sua nomina è la dichiarazione d'intenti sulla funzione dell'Anac. La pietra filosofale al Cantone non piacque. A Marsala i cittadini l'hanno individuata,in M.Grillo, il quale di filosofi in giunta ne ha voluto qualcuno, come Galfano notevole le sue deleghe ai Servizi Cimiteriali , Giardini e Ville. Gandolfo per i diritti degli animali, la Coppola ai Contenitori Culturali. Senza retorica e piaggeria la pietra filosofale per noi cittadini deve essere l'informazione in tutte le declinazioni.


Vittorio Alfieri