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15/06/2021 06:00:00

Sicilia 2022. C'è molta incertezza nel centrodestra. Messina blinda Musumeci, ma non tutti lo vogliono

 Movimenti politici per le elezioni regionali del 2022, a lanciare le prime frecciatine è l’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina, che batte bandiera di Fratelli d’Italia.


Il partito di Giorgia Meloni vanta la primogenitura dell’allora candidatura di Nello Musumeci a presidente della Sicilia, e del resto lo stesso governatore è da sempre stato vicino a quella parte politica.


Messina è chiaro: non ci sono le condizioni per indicare un altro candidato presidente, Musumeci ha lavorato bene e deve andare in continuità, ma è determinato anche nei confronti della maggioranza che sostiene l’attuale governatore catanese, idem per gli assessori della giunta: chi ha dei dubbi o pensa di appoggiare un altro candidato presidente farebbe bene, per onestà verso i siciliani, a lasciare la poltrona subito.
Sono dichiarazioni di chi sa perfettamente che la maggioranza si riunisce di volta in volta per discutere delle prossime elezioni e che non c’è una voce unanime su Musumeci.


La strada non è spianata e i partiti hanno un gran da fare
. Forza Italia potrebbe virare altrove? L’alleanza parte dalle comunali di Palermo dove gli azzurri, insieme ad altri, scommetterebbero su Roberto Lagalla, attuale assessore regionale, una coalizione ampia che sosterrebbe Lagalla a sindaco di Palermo e poi la stessa coalizione andrebbe a sostenere il candidato alla presidenza della Regione. Si fa sempre più avanti l’ipotesi di una candidatura di Nino Minardo della Lega. A parlare con Minardo un po' tutto il mondo politico, compresi i moderati. I giochi non sono fatti, sarà una estate di lunghe interlocuzioni in cui i forzisti faranno la differenza, il partito di Berlusconi è vivo oltre il 14% solo in Sicilia nonostante le emorragie subite.


Lo stesso Miccichè non si è detto felice di questi cinque anni di governo
in cui sono mancate le riforme e in cui è mancata da parte di Musumeci la collaborazione e il dialogo, fidandosi solo di pochi eletti.


Il rientro poi in giunta di Ruggero Razza ha messo altri dubbi all’intera maggioranza. Nel frattempo da Roma l’avvio dei confronti all’interno dei partiti mira a fare ognuno le proprie liste con i propri simboli, così ha più volte sostenuto Lorenzo Cesa dell’UDC. Questo vale anche per la maggior parte degli altri partiti, in Sicilia si giocherà una partita importante.