Sono quattro mila le microimprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi delle aree urbane di Palermo e Bagheria, Messina, Enna e Caltanissetta, Ragusa, Modica e Agrigento che hanno già presentato l’istanza online per accedere al Bonus Sicilia - aree urbane, il contributo a fondo perduto con cui la Regione Siciliana sostiene il sistema produttivo delle aree urbane colpite dalla pandemia.
Secondo i primi dati forniti da InfoCamere all’Assessorato delle Attività produttive il maggior numero di istanze sono pervenute dall’area urbana di Palermo, seguita da quelle di Messina, Ragusa, Modica, Caltanissetta, Bagheria, Agrigento e, infine, Enna. Il 60% delle istanze è stato presentato da imprese individuali, il 27% da società a responsabilità limitata mentre il 13% rappresenta altre nature giuridiche.
Sono 426 invece i codici ATECO delle istanze inseriti sulla piattaforma "Sportello incentivi", con una forte presenza di imprese di costruzione di edifici e di barbieri e parrucchiere seguiti dalla ristorazione con somministrazione e dai bar.
«Per fare delle valutazioni complessive attenderemo la chiusura del bando - commenta l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano - tuttavia sono molto soddisfatto dalla gestione fluida della presentazione delle istanze e dall’assistenza prestata alle imprese in caso di difficoltà. Ci sono tutte le condizioni per creare un modello di riferimento nella presentazione di domande online».
Positivo anche il dato riguardante l’assistenza alle imprese: dall’apertura del bando alle 12 del primo luglio sono state gestite 759 segnalazioni giunte via e-mail o telefono che hanno riguardato l’accertamento dei requisiti, informazioni di carattere generale e la creazione dell’istanza. Nell’attività di assistenza sono state tempestivamente risolte alcune anomalie riguardanti un errore relativo al formato del codice IBAN ammesso e per i richiedenti che nei dati avevano il comune di nascita all’estero. Pressoché nulle sono state le richieste di assistenza pervenute per problemi di accesso attraverso l’autenticazione con Spid.
Ancora qualche giorno di tempo per presentare le istanze di accesso al Bonus Sicilia - aree territoriali da compilare e trasmettere on line sulla piattaforma https://sportelloincentivi.regione.sicilia.it fino alle ore 11.59 di martedì 13 luglio 2021. Il contributo, il cui importo dipenderà dal numero di domande finanziate, è previsto per tutte le istanze in regola presentate entro i termini.
Identità siciliana, formati 300 docenti e presentati oltre 100 progetti nelle scuole
A scuola di “identità siciliana”, per promuovere la trasmissione dei saperi e valorizzare la storia e la cultura tradizionale della Sicilia, a partire dal suo patrimonio linguistico. Sono quasi trecento i docenti siciliani coinvolti in attività formative e 105 i progetti proposti dai singoli istituti scolastici per raggiungere l'obiettivo fissato dal governo Musumeci di promuovere «la valorizzazione e l'insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio linguistico siciliano nelle scuole di ogni ordine e grado», in attuazione della legge regionale 9 del 2011.
I risultati raggiunti dalle azioni messe in campo, con un investimento di circa 104 mila euro del bilancio della Regione, dall'assessorato regionale all'Istruzione e alla Formazione professionale e dal tavolo tecnico istituito tre anni fa sono stati illustrati questa mattina dal presidente della Regione, Nello Musumeci, dall'assessore regionale Roberto Lagalla, dai docenti universitari Giovanni Ruffino e Giuseppe Barone, dal preside del liceo Umberto I di Palermo, Vito Lo Scrudato. All'incontro ha partecipato il deputato regionale Nicola D'Agostino, primo firmatario della legge regionale approvata nel 2011, che ha manifestato apprezzamento per il lavoro svolto da questo governo.
«Un altro impegno di questo governo viene mantenuto – ha sottolineato il presidente Musumeci – quello di promuovere la valorizzazione del patrimonio linguistico siciliano, della storia, della letteratura, delle tradizioni popolari legate alla nostra Isola. Un dovere, una necessità. È essenziale che i nostri ragazzi imparino la letteratura italiana, le lingue straniere, ma è altrettanto giusto e necessario conoscere la lingua siciliana. Nella sua storia e nella sua letteratura la Sicilia è diventata materia del processi didattici. Stiamo dando attuazione a una legge regionale già esistente da dieci anni e mai applicata. Un obiettivo che avevamo fissato all'inizio della legislatura».
«Circa duecento scuole sono già impegnate a rappresentare quella identità siciliana che a me piace chiamare l'universo pluriverso della nostra Sicilia - ha affermato l'assessore regionale Lagalla – in un tempo in cui nella stampa anglosassone si parla di glocale, la dimensione internazionale che dobbiamo dare alla cultura e alla formazione dei nostri giovani. Con questa iniziativa intendiamo valorizzare le radici della nostra Sicilia. Non è possibile conoscere la propria terra, la propria regione, se non si conoscono la storia e le radici, da queste possiamo costruire l'albero della comunità, della libertà, della civiltà».
Il tavolo tecnico presieduto da Giovanni Ruffino, composto da rappresentanti dell'Ufficio scolastico regionale, delle Università, delle scuole, dell'amministrazione regionale, ha predisposto specifiche linee-guida finalizzate all’attuazione della legge sulla valorizzazione dell'identità siciliana, presentate nel 2019 in occasione dell'anniversario dell'Autonomia regionale. Nella prima fase sono sono state individuate tre scuole polo per l’attuazione dei diversi programmi: il liceo Galileo Galilei di Catania, il liceo Ruggero Settimo di Caltanissetta e il liceo Umberto I di Palermo, quest'ultimo scelto anche come scuola-capofila del progetto e centro di spesa. Sono stati poi designati docenti referenti in numerose scuole, con il compito di informare sui percorsi formativi e promuovere ogni possibile attività.
Il progetto, tuttora in corso, si è sviluppato in tre fasi a partire dal mese di maggio 2019 e sino alla fine del 2020. In un primo momento oltre 130 docenti delle scuole siciliane sono stati coinvolti in attività formative, sulla base delle indicazioni contenute nelle linee guida. Nella seconda fase sono stati realizzati, a Palermo e Catania, due corsi di formazione tenuti da docenti universitari ed esperti, ai quali hanno partecipato circa 160 docenti da tutte le province siciliane, che sono diventati a loro volta formatori. Nella terza fase, infatti, questi docenti-formatori, opportunamente selezionati, sono stati impegnati in cinque corsi on-line, con oltre 200 partecipanti, con due focus sulle minoranze linguistiche galloitalica e siculo-albanese.
Un'attività di formazione “a cascata” che ha prodotto 105 progetti da attivare nelle scuole, attualmente all’esame del tavolo tecnico, che potranno essere incentivati e attuati nel prossimo anno scolastico. Tra le iniziative anche la produzione di tre pubblicazioni e di una piattaforma didattica “Un'isola da scoprire” (in via di implementazione) consultabile all'indirizzo www.identitasiciliana.org. Un contributo viene assicurato dal Centro di studi filologici e linguistici siciliani, anche attraverso l’opera enciclopedica “Lingue e culture in Sicilia” e l'istituzione della collana “Piccola Biblioteca per la Scuola” con i suoi nove volumi pubblicati, a supporto dei frequenti interventi nelle scuole.