Il Big Bang fu la grande esplosione primordiale dalla quale l’Universo si sarebbe formato a partire da uno stato iniziale di altissima densità e temperatura, cui sarebbe seguita una rapida espansione. La teoria proposta appena dopo la seconda guerra mondiale, trae origine dalla soluzione delle equivalenze della relatività generale, quella di Albert Einstein, risolvendo all’indietro nel tempo le suddette equazioni. Sarebbe bello se sull'argomento, anche se qualcuno potrebbe considerarlo come un evento di nicchia, s'invitasse a parlarne la scienziata lilibetana, Anna Grassellino, in un contenitore culturale individuato dall'assessore Coppola.
Nella storia politica italiana recente la detonazione dell'idea per la genesi del M5S fu il V-Day (abbreviazione di Vaffanculo-Day) un'iniziativa politica tenutasi l'8 settembre 2007 in diverse città italiane e all'estero, promossa dal comico Beppe Grillo, con l'intento di raccogliere le firme per la presentazione di una legge di iniziativa popolare che permettesse un parlamento "pulito" dalla mala-politica. Il nome dell'evento intendeva fare riferimento al D-Day dello sbarco in Normandia degli Alleati durante la seconda guerra mondiale. La manifestazione si tenne l'8 e il 9 settembre 2007 in numerose piazze italiane e presso diverse ambasciate italiane all'estero. Il successo oltrepassò le previsioni degli organizzatori, tanto che in diverse città andarono presto esauriti i moduli predisposti per la raccolta delle firme. I giorni travagliati che sta vivendo il movimento fa temere un'implosione.
Il quattordici maggio del 2018, dopo la mancata qualificazione della nazionale di calcio ai mondiali in Russia dello stesso anno, la federazione ingaggiò come allenatore Roberto Mancini. Quattordici atleti convocati per la prima volta dal Mancio trainer degli azzurri si sono laureati campioni d'Europa l'11 luglio scorso. Nove titolari che hanno partecipato alla finale contro l'Inghilterra, sono tra quei 14 che nel settembre '18 affrontarono i primi incontri dell'era del nuovo ct, gli altri due sono Di Lorenzo e Verratti.
È indiscutibile che tre anni fa fu la deflagarazione iniziale del successo di questi giorni. I festeggiamenti hanno coinvolto gli abitanti della nazione da Predoi (Bolzano) a Lampedusa (Agrigento). Fin dall'ultimo rigore parato da Gigione Donnarumma al ritorno della squadra dalla terra d'Albione nello stivale, è stato un delirio d'espressioni di giubilo in piazza, culminate con il tour dei nostri eroi sull'autobus scoperto per le strade della capitale, dopo il ricevimento al Quirinale e a Palazzo Chigi. Un errore dei presidenti della Repubblica e Consiglio invitarli, l'assembramento così facendo è stato inevitabile. Ovviamente come da vizio italico è cominciato il balletto delle responsabilità tra Figc e autorità. Sfilata alla fine concessa per le pressioni di Bonucci - con Chiellini - nuovo Masaniello calcistico, non solo napoletano ma addirittura del tricolore che tratta con i responsabili della sicurezza e un video lo conferma. Il ministro degli interni, capo della Polizia e il prefetto di Roma non avevano autorizzato il "dèfilè".
Tutti i calciofili sanno che il viterbese è anni luci sia tecnicamente che nel comportamento distante da: Picchi, Scirea o Maldini. Lo stesso che prima della premiazione sfotteva i tifosi avversari "esortandoli" a mangiare pastasciutta e gli italiani indignati perché molti inglesi hanno tolto la medaglia. Giova rammentare che è un pratica diffusissima nel calcio, lo hanno fatto in passato per altre finali perse, Totti, Osvaldo - probabilmente naturalizzato per togliererla -,Marchisio, e adesso la sorpresa, De Rossi Florenzi e l'eroico Bonucci, neocampioni. I cittadini di sua Maestà hanno biasimato - eufemismo - coloro che lo hanno fatto, in 7 non l'hanno effettuato e anche l'allenatore. La sconfitta nel "pallone" al 95% non è contemplata e di conseguenza gli onori ai vincitori, non è il tennis o il rugby con il terzo tempo. Ci vorrebbe un Bing Bang della cultura sportiva nel movimento pallonaro, seppur con delle critiche, sempre Forza Azzurri, e bravissimo Matteo Berettini.
Vittorio Alfieri