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01/08/2021 06:00:00

La Sicilia brucia: gli incendi devastanti e le polemiche 

Ancora un altro fine settimana di fuoco in Sicilia. Incendi dappertutto, da Palermo a Catania, stabilimenti balneari distrutti, oasi e riserve in cenere, il fumo visibile dallo spazio.

E, come sempre, tante, tantissime polemiche.

La colonna di fumo che si è sollevata a causa degli incendi scoppiati negli ultimi giorni a Piana degli Albanesi, nel Palermitano, è stata fotografata dalla Nasa attraverso un satellite. Meno intenso, ma visibile anche il fumo degli incendi tra Misilmeri e Casteldaccia, nel Messinese e nel Catanese.

MUSUMECI.  Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha chiesto al capo del governo nazionale, Mario Draghi, la dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale di Protezione Civile.

La richiesta si è resa necessaria di fronte al grave rischio di incendi dovuto alla eccezionale situazione meteoclimatica che interessa l’Isola. L’eventuale riconoscimento dello stato di mobilitazione determinerebbe un concorso straordinario di risorse extra-regionali sia in termini di uomini sia di mezzi appartenenti ai vigili del fuoco e al volontariato.
Nella mattinata Il presidente Musumeci è stato in contatto con il capo della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio, per sollecitare l’adozione del provvedimento.
Poco prima, assieme al capo della Protezione Civile regionale Salvo Cocina e al responsabile provinciale Giovanni Spampinato, il governatore ha fatto un sopralluogo nell’area della Plaia in cui ieri pomeriggio, come è noto, le fiamme partite da terreni incolti hanno distrutto alcuni stabilimenti balneari. 

LA PROTEZIONE CIVILE. «La Regione Sicilia ha fatto una dichiarazione dello stato di mobilitazione nazionale, con la richiesta alla Protezione civile di attivarsi a supporto delle attività della Regione, ovviamente supporto da terra, perchè tutti i mezzi aerei disponibili li abbiamo inviati. Invieremo quindi squadre da altre regioni e ci sarà il raddoppio dei turni da parte dei vigili del fuoco che hanno messo a disposizione più squadre. Ci sarà poi un decreto» per rispondere all’emergenza. Lo ha detto il capo della Protezone civile, Fabrizio Curcio a proposito dell’emergenza incendi che ha colpito l’isola. Curcio ha ricordato che le «responsabilità nell’ambito di ciò che si fa contro gli incendi boschivi sono chiare. Le norme prevedono che la lotta attiva sia di competenza delle Regioni. E lotta attiva non è solo spegnimento, ma anche sorveglianza, avvistamento. Allo Stato spetta il coordinamento del concorso aereo quando le Regioni non riescono con i propri mezzi a intervenire».

FARAONE (IV): "La Sicilia è piegata dalle fiamme, intere attività distrutte e cittadini costretti ad abbandonare le proprie abitazioni, per questo chiederò al Governo immediati ristori economici ai cittadini che hanno subito dei danni.
E’ immenso il patrimonio naturalistico distrutto, urge un Piano organizzativo antincendio che preveda azioni di prevenzione sia con l’uso della tecnologia che con squadre della Forestale e dei volontari".

LUPO.  “La Sicilia brucia, ma cosa ha fatto il governo regionale per prevenire questo disastro? Sono mesi che, al fianco dei sindaci, delle comunità locali e dei rappresentanti dei forestali, chiediamo di attivare un adeguato piano di prevenzione e di controllo del territorio, ma i nostri appelli sono stati del tutto ignorati dal governo Musumeci”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars che ricorda come già in occasione dell’esame della finanziaria regionale il PD aveva denunciato che la scelta di utilizzare fondi europei non era compatibile con i tempi d’avvio della campagna antincendio boschivo. Lupo ricorda inoltre che, anche ad aprile, il PD è intervento nel corso di una mobilitazione delle rappresentanze sindacali del comparto forestale per chiedere un adeguato piano operativo di manutenzione dei boschi e di prevenzione degli incendi.

CGIL. “Ci sono precise e chiare responsabilità politiche che non possono essere scaricate sul personale dei Vigili del Fuoco che, in alcuni casi, rischia addirittura di essere aggredito durante le operazioni spegnimento”. La denuncia arriva da Fp Cgil Sicilia dopo l’ultimo, drammatico, esempio di un’estate infernale che ha interessato Catania. “Oltre ad ettari di bosco devastati in giro per la Sicilia, gli incendi hanno danneggiato abitazioni e attività economiche – sottolinea il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo – e il fatto grave, per nulla tollerabile è che il conto di questa situazione non può e non deve pagarlo chi ogni giorno, con professionalità e sacrificio, sfida le fiamme e l’ira delle persone per salvare uomini, donne, case, ambiente e strutture produttive. I vigili del fuoco vanno messi nelle condizioni di potere far fronte alle continue emergenze. E oggi questo, ahimè, non accade e la ragione è semplice: allo stato attuale non ce la fanno a rispondere alle numerose richieste a causa di grave carenze di organico. Carenze che i nostri coordinamenti regionali è da mesi che denunciano – avverte Agliozzo - reclamando, invano, interventi da parte del Governo della Regione che ha la competenza in materia di prevenzione e di estinzione degli incendi boschivi. Certo, esistono i criminali piromani che ci auguriamo possano essere presto individuati e processati, ma esiste anche l’impreparazione e la sottovalutazione di chi avrebbe dovuto preoccuparsi della manutenzione e della prevenzione. Basti pensare che il presidente Musumeci non ci ha neanche ricevuti e la Protezione Civile regionale ha blaterato sul ruolo salvifico dei droni e dei volontari. E per di più, quest’anno non è stata attivata nemmeno la convenzione con il corpo dei Vigili del fuoco per la campagna AIB. Una impreparazione davvero imbarazzante che denunciamo anno dopo anno a cui non si vuole mettere mano, salvo piangere lacrime di coccodrillo di fronte alla situazione drammatica che la cronaca quotidiana ci mette inesorabilmente davanti agli occhi. Rilanciamo con forza le nostre rivendicazioni connesse alle problematiche che affliggono in particolare i Vigili del Fuoco siciliani – prosegue Agliozzo - ci riferiamo alla inadeguatezza e carenza delle piante organiche, a cui si aggiungono i problemi generati da un parco automezzi insufficiente e ormai per la maggior parte vetusto e spesso non adatto alla tipologia di interventi in cui viene impiegato. Non si può puntare tutto solo sulla abnegazione del personale, ormai allo stremo e numericamente insufficiente per fronteggiare questa tipologia di emergenza - conclude Agliozzo - la Sicilia ha bisogno di interventi immediati e strutturali, mirati alla risoluzione delle criticità. Musumeci riconosca le proprie responsabilità ed incapacità a dare risposte adeguate ed incisive alla delicata questione, e chieda aiuti urgenti al Governo nazionale”.

“In diversi casi i roghi sono conseguenza di vere e proprie azioni criminali - dice Lupo – ma il governo Musumeci ha pesanti responsabilità di fronte al disastro di questi giorni, per ciò che si poteva fare e non è stato fatto. Mi riferisco innanzitutto al mancato potenziamento di uomini e mezzi nell’azione di prevenzione, controllo e contrasto dei rischi di incendi, così come alla verifica sulla realizzazione di viali tagliafuoco. Adesso è necessario accertare eventuali responsabilità di questi ritardi, così come è indispensabile una azione decisa da parte delle autorità competenti per individuare gli autori dei roghi. Ma serve anche la collaborazione e l’impegno da parte dei cittadini e delle amministrazioni locali: chi è a conoscenza, denunci i piromani – conclude Lupo - ed i Comuni si costituiscano parte civile nei processi che li vedranno coinvolti”.