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18/08/2021 14:00:00

I talebani e l'imbarazzo americano

 I talebani. Sono gli studenti delle scuole coraniche incaricati inizialmente dell'alfabetizzazione, basata su testi sacri islamici e interpretazione molto rigida della sharia. La formazione fu fondata nel 1994, dopo la cacciata dei sovietici nel 1989, dal mullah Omar a Kandahar.

Illuminante sulla natura del movimento Politico-Teologico e sulla condizione delle donne nella nazione sotto il loro regime il film "viaggio a Kandahar", presentato al festival di Cannes del 2001, lo stesso in cui andò la Palma d'Oro a "La stanza del figlio" di Nanni Moretti, qualche mese prima dell'attentato dell'11 settembre. Sono presenti anche nelle regioni settentrionali del Pakistan. Dopo l'abbattimento delle torri gemelle gli States diedero inizio alla operazione Enduring Freedom, lo stato islamico era reo di dare rifugio ad Al Qaida e al suo emiro Osama Bin Laden. Dopo l'uccisione di quest'ultimo in Pakistan nel 2011 l'operazione libertà duratura ebbe fine nel 2014.

Il ritiro degli americani a cui assistiamo con la conseguente drammatica riconquista di Kabul mette fine all'Operation Freedom's Sentinel. Da fedele alleato degli Stati Uniti, l'Italia anch'essa era presente sul territorio ha pagato un tributo altissimo in questi vent'anni, 53 le vittime, 31 da azioni ostili. Quasi 9 miliardi di € spesi , per cosa? Tornare al punto di partenza. I talebani più in collera e nuovamente padroni della nazione, con persone aggrappate al carrello di un aereo degli U.S. AIR FORCE che dopo il decollo  cadono nel vuoto e ricordano l'11 settembre 2001 e nella non voluta peggior nemesi storica a pagare sono sempre gli innocenti. Come le donne che oggi vivono nella Repubblica solo de iure Islamica.

La Politica militare ed estera degli yankee nell'ultimo quarto di secolo non è stata lungimirante ,generate tutte da un nobile intento, liberare gli oppressi, un altro meno salvaguardare i propri interessi, perché è stata fallimentare nella gestione del dopo. Hanno liberato l’Afghanistan, entrati in Iraq, “guidato da dietro”la liberazione della Libia da Gheddafi; ritirato e poi rimandato truppe in Siria e Iraq perché del vuoto militare lasciato se ne era impossessato l’Isis; permesso che l’Egitto finisse nelle mani dei Fratelli musulmani e poi di un dittatore brutale come al Sisi; hanno fatto e disfatto un accordo nucleare con l’Iran, ora difficile da recuperare. Una exit strategy inadeguata voluta da Trump ereditata da Biden, Kabul come Saigon e la metafora è pertinente. Imbarazzanti le dichiarazioni dell'attuale presidente degli Usa sulla vicenda.

Idem per l'accordo di Doha 2020, nel quale il presidente statunitense d'allora ha legittimato alla comunità internazionale, I Talebani.


Vittorio Alfieri