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07/09/2021 06:00:00

Ospedale di Castelvetrano. L’avvocato Messina scrive a Mattarella, “vogliono annientarci"

 Il Comitato Orgoglio Castelvetranese restituisce le schede elettorali raccolte per protesta contro il ridimensionamento dell’ospedale di Castelvetrano.

Lo farà nel corso di questo mese di settembre, almeno per coloro che ne faranno richiesta.

Intanto però sono state tutte scannerizzate ed inviate al Presidente della Repubblica, insieme ad una lunga lettera dell’avvocato Franco Messina, leader del comitato (di cui è vice presidente), in virtù della sua conoscenza personale con Sergio Mattarella.

La nota, che nell’intestazione contiene anche i numeri di telefono del suo studio legale, comincia con “Insigne Presidente, mio professore, caro Sergio” e finisce con “il tuo affezionato amico”.

 

La vicenda dell’ospedale è trattata dall’avvocato in termini persecutori nei confronti della politica regionale, che avrebbe addirittura avuto la consapevole necessità di distruggerlo per favorire quello di Mazara del Vallo (con riferimento alla chiusura del Punto nascita e al trasferimento di Pediatria a Mazara).

Il motivo di questo “accanimento”, secondo l’avvocato Messina, sarebbe da attribuire ad una sorta di punizione per la continua latitanza di Matteo Messina Denaro: “E’ stata così completata la cancellazione istituzionale dell’identità di un’intera comunità incolpevole, per colpa di un sol uomo che lo Stato non riesce a catturare, attribuendone la responsabilità a tutti i cittadini castelvetranesi e belicini”.

Insomma, una posizione coerente con lo slogan “Sono Castelvetranese e non sono mafioso”, che inizialmente aveva fornito l’identità al comitato stesso, sfociato nel giugno del 2018 in un corteo di insofferenza contro i commissari straordinari, poi riveduto e corretto all’ultimo momento come “contro la mafia”.

 

Nella lunga lettera, il leader del comitato addita come “avvoltoi” quei territori vicini che “approfittano con i propri artigli per fagocitarne ogni risorsa”.

E tra i colpevoli di inerzia, oltre ai commissari straordinari, c’è anche “quest’amministrazione comunale imbelle che non riesce a reagire”.

 

La lettera integrale la trovate qui.

 

Egidio Morici