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08/11/2021 06:00:00

Cuffaro escluso, il centrodestra si spacca. Il vertice per le Comunali diventa una faida

 Doveva essere un vertice di centrodestra quello di oggi e invece è diventata una faida tutta interna a quei partiti che non riescono a trovare unione e nemmeno sintesi.


Il primo veto arriva per Totò Cuffaro, niente riunione con la sua Dc, alcuni alleati ritengono che non sia opportuno. Consumato l’incidente politico, a difesa di Cuffaro molti alleati ma a dire la sua con un tweet è lo stesso ex presidente della Regione: "Apprendo da una giornalista, cosa molto irrituale, che la DC non è invitata alla riunione del cdx.Il nostro è un partito umile ed educato, non va dove non è invitato. Amiamo la riflessione, ma non abbiamo la vocazione alla clausura.Troveremo altra compagnia con cui incontrarci”.


Accanto a Cuffaro si schiera l’ex Ministro Saverio Romano: “Cuffaro può essere criticato per ciò che propone ma nessuno ha il diritto di escludere a priori la possibilità che lui possa fare politica. Perché comunque la farà e saranno gli elettori a decidere se premiarlo oppure no. Che questo atteggiamento provenga da una classe dirigente che nel passato si è nutrita delle sue membra, è una cosa da stigmatizzare”.


Romano accusa una determinata classe politica,
fatta di "nani", che "non ha memoria": “Cuffaro eccede, Cuffaro ha commesso errori, Cuffaro deve capire… spesso la categoria politica contemporanea - non tutta sia chiaro - liquida così la difficoltà di guardarsi allo specchio e di rivedersi questuante, anelante di un bacio a due guance, rassicurato dal morbido esercizio di un potere che un tempo era un enorme mare dove ha nuotato ogni specie di pesce.


A proposito: sembra che tra queste specie siano riusciti a sopravvivere meglio i polpi di acqua dolce, quelli che, nonostante l’acqua non sia salata, sopravvivono cambiando colore al mutare delle stagioni e sputando nero se anche altri provano a sguazzare in un laghetto ormai stagnante, una pozzanghera. Liquidano i conti con la loro piccola storia poiché avrebbero da farsi perdonare molti più errori di quanto Cuffaro non abbia strapagato per i suoi. Ma tralasciando questo aspetto, relegandolo alle congenite miserie umane, mi stupisco (e non sono di primo pelo) nel vedere e sentire dei “nani senza meta” in fila per uno, cercare il suo colpetto sulla spalla al buio per rafforzare le proprie ambizioni ed elaborare il criterio della ipocrisia come centrale nella vita politica. Piaccia o no, Cuffaro è protagonista della vita politica in Sicilia e ha deciso di voler esserci, e nessuno ha il diritto di negare l’evidenza così negando l’esistenza”.


Un vertice affollato di candidati sindaco per Palermo, molti di questi nomi già bruciati come quello di Roberto Lagalla, passato da poco nell’UDC, due candidati al momento per Forza Italia Francesco Cascio e Francesco Greco, la Lega potrebbe piazzare Francesco Scoma, Fratelli d’Italia ha indicato Carolina Varchi, Diventerà Bellissima Alessandro Aricò, Cantiere Popolare potrebbe puntare su Saverio Romano.
Così tanti nomi che il centrodestre dovrà per forza fare sintesi.