Eˈ bene ricordare che gli ospedali non sono occupati soltanto dai malati di Covid ma anche dai pazienti oncologici che hanno bisogno di altrettante cure e attenzioni e che, in questo lungo periodo, hanno subito più di tutti i disagi psicologici dovuti alla pandemia, per non parlare poi dei ritardi e rallentamenti dei programmi di screening oncologici.
Così, siamo lieti di annunciare la nascita a Palermo di un progetto dal titolo: ʺl’Araba Fenice, il paziente oncologico: dalla malattia alla rinascita” finanziato dall’Assessorato alla Salute Regione Sicilia, avviato all’ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli e rivolto proprio ai pazienti colpiti dalla malattia oncologica che affrontano quotidianamente la patologia e le lunghe cure.
Al paziente viene chiesto di costruire un nuovo equilibrio e nuove modalità di adattamento ai cambiamenti di tipo fisico, emotivo e socio – relazionale dovuti alla malattia e alle terapie, grazie a un ambulatorio dedicato e multidisciplinare che coinvolge diverse figure. La finalità del progetto è "quella di supportare i pazienti affinché possano prendersi particolare cura di sé, del proprio corpo valorizzando l'aspetto estetico, recuperando fiducia e autostima e di favorire il rapporto con il mondo esterno al fine di promuovere una buona qualità di vita". Questo è reso possibile attraverso un percorso di riabilitazione oncologica che prevede un programma di intervento finalizzato al recupero dell’autonomia fisica, della sfera relazionale e professionale e della cura del proprio aspetto.
La perdita dei capelli, delle sopracciglia e delle ciglia e tutti gli altri svantaggi causati dalla malattia tumorale non possono turbare l’equilibrio psicologico dei pazienti che vengono fortificati nella lotta alla malattia e preparati con la valorizzazione e la cura del proprio corpo. Proprio per questo sono messe a disposizione dei pazienti diverse consulenze. Quella estetica di gruppo è finalizzata all’apprendimento di tecniche per la gestione della cura estetica: make up, cura della pelle, manutenzione parrucca e cura dei capelli; con la finalità di attenuare i segni della terapia sul corpo e ricreare l’immagine di sé, con lo scopo di affrontare con rinnovata consapevolezza il percorso di cura.
«Durante gli incontri di bellezza, i pazienti sono attenti, sorridenti, disponibili, raccontano di loro - dichiarano il dott. Borsellino e la dott.ssa Cuttaia - L’iniziativa mira a favorire il raggiungimento del benessere della persona che affronta la malattia che non si sceglie, ma si subisce, attraverso un approccio che non si concentri esclusivamente sulla guarigione fisica ma si prenda cura di tutti gli aspetti della vita. Tutti i consulenti di bellezza forniscono indicazioni e supporto ai nostri pazienti in modo tale che possano sentirsi protagonisti della propria vita, forti nel modo di esprimersi e di essere».
Il progetto prevede anche la consulenza psicologica con colloqui di sostegno individuali, gruppi di riabilitazione psicoloncologica per pazienti e familiari sulla gestione dei cambiamenti connessi alle conseguenze del trattamento (sessualità, dinamiche di coppia, processi comunicativi genitori/figli, sfera emozionale, progettualità futura, rapporto con l’immagine corporea), attività laboratoriali di supporto psicologico (trainging autogeno, mindfulness, biblioterapia, artetereapia), consulenza dietistica, consulenza fisioterapica, assistenza sociale.
Ma chi sono i responsabili di questa importante iniziativa? Sono: il direttore dell'Unità Operativa Complessa di oncologia dell'Ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli, Nicolò Borsellino e Ivana Cuttaia psiconcologa dello stesso Ospedale.
Il progetto è già attivo da qualche mese e sta raggiungendo un buon numero di pazienti attraverso mail dedicata arabafenicefbf2021@gmail.com e una pagina facebook ma anche grazie ai contatti diretti degli specialisti con i pazienti presso l’U.O. di oncologia della struttura.
Dorotea Rizzo