Assolto per non aver commesso il fatto, era accusato di molestia telefonica al fratello. Salvatore Cusenza, di 48 anni, di Paceco, è stato assolto dal giudice monocratico del Tribunale di Palermo.
La lite in famiglia, sfociata poi in una denunciata era scaturita quando Cusenza si oppose al progetto del fratello Giuseppe, che voleva cercare di convincere il padre a vendere i terreni di famiglia a Vito Nicastri, l’imprenditore, sviluppatore di parchi eolici, accusato in passato di essere vicino al boss castelvetranese Matteo Messina Denaro.
Cusenza, con la difesa di Gioacchino Genchi, ha costruito la tesi difensiva sui tabulati telefonici dimostrando che le chiamate non hanno mai superato il limite, lo dice lo stesso giudice nella sentenza “non si rinvenga alcun elemento esterno a sostegno della prospettazione della persona offesa, ad esempio tabulati telefonici comprovanti frequenza ed orari delle chiamate ed sms, anche al fine di verificarne l’entità ed eventuale reciprocità, né copia dei messaggi di testo, che la persona offesa ha dichiarato di non avere conservato, sì da non essere in condizione di dare corso alla relativa esibizione”.