L’ormai ex moglie lo aveva accusato di fatti molto gravi: maltrattamenti familiari, lesioni personali e violenza privata. Adesso, però, il Tribunale di Marsala lo ha assolto con formula piena. Al centro della vicenda giudiziaria, che naturalmente lo ha parecchio provato, è stato il 27enne salemitano, residente a Mazara, Silvio Villari, imprenditore del settore petrolifero.
La moglie, Noemi Grafato, lo aveva denunciato affermando che l’uomo, difeso dagli avvocati Vito Cimiotta e Paolo Paladino, tra dicembre 2019 e luglio 2020, spesso dopo avere fatto uso di sostanze stupefacenti, l’avrebbe più volte picchiata, persino quando era in stato di gravidanza. Costringendola, tra l’altro, sempre secondo il racconto di lei, anche a “tollerare” la sua abitudine a far uso di droga. Una mezza dozzina gli episodi di violenza contestati. “In diverse occasioni – era scritto nel decreto che disponeva il giudizio – strattonava la moglie, la colpiva con pugni, graffi, la sbatteva a terra, e in un caso, nel dicembre 2019, quando la stessa si trovava in stato di gravidanza”. L’ultimo episodio era datato 17 luglio 2020, quando alla donna furono diagnosticate ferite guaribili in cinque giorni. La donna, costituitasi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Rosaria Bonanno, è stata ascoltata in aula nelle prime battute del processo.
E rispondendo alle domande di magistrati e avvocati, confermò le accuse, aggiungendo che comunque alcuni dei presunti episodi di violenza non ebbero testimoni. Ma nel corso del dibattimento gli avvocati difensori Paladino e Cimiotta - che dopo la sentenza di assoluzione hanno espresso la loro “massima soddisfazione” – sono riusciti a dimostrare che Silvio Villari non si sarebbe affatto reso protagonista delle violenze che gli erano contestate dalla moglie. E il collegio giudicante del Tribunale (presidente Alessandra Camassa) ha accolto le argomentazioni della difesa.