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01/02/2022 08:50:00

Arbitro di Trapani aggredito dopo la partita: colpito al volto finisce in ospedale

Un arbitro di Trapani è stato picchiato e trasportato in ospedale al termine della partita tra Altofonte e Iccarense di Carini.
E' successo domenica scorsa, al campo Santa Cristina di Borgo Nuovo.


Al fischio finale del match, finito 3 a 0 per la squadra ospite, si sono vissuti momenti di tensione degenerati in violenza. Terminata la partita sono prima volati gli insulti, poi si è passati alle mani. L'arbitro, Nicola Melodia, della sezione di Trapani, mentre stava guadagnando gli spogliatoi sarebbe stato aggredito da una persona che non aveva titolo a trovarsi negli spazi riservati alle squadre e agli staff. Un pugno in pieno volto.

L'arbitro è stato soccorso da un'ambulanza e trasferito in ospedale per le cure del caso, subito dopo è stato dimesso. Aggrediti anche alcuni dirigenti delle squadre, come l'allenatore dell'Iccarense Rosario Amato, che esorta la Lega Dilettanti a introdurre misure di sicurezza più stringenti nei campi di gioco. 

SANTANGELO. "Esprimo tutta la mia solidarietà al collega arbitro Nicola Melodia della sezione di Trapani vittima di un'aggressione in campo durante la partita di Prima Categoria di domenica scorsa tra Altofonte e la capolista Iccarense di Carini". Lo afferma il senatore del MoVimento 5 Stelle, Vincenzo Santangelo. Dopo la convalida del risultato, l'arbitro sarebbe stato colpito al volto colpito al volto da un pugno scagliato da una persona che ha invaso il campo da gioco. Ad essere stati colpiti sarebbero anche alcuni dirigenti delle squadre.
"Manifesto tutto il mio sdegno per questi comportamenti di una violenza inaudita che rappresentano quanto di più lontano possa esserci dai messaggi di rispetto e solidarietà che lo sport è in grado trasmettere. Quella sugli arbitri di calcio è la più vigliacca delle violenze. Giovani e adulti alimentati da un'immensa passione per questo sport che ogni domenica si ritrovano a percorrere con i propri mezzi centinaia di chilometri per spostarsi tra i campi di periferia. È inaccettabile che molto spesso debbano anche subire insulti, minacce e violenze fisiche. Questo non è sport, ma soltanto violenza e inciviltà da condannare" ha concluso Santangelo.