Davanti al Gup del tribunale di Trapani, cadono due dei tre capi di imputazione per il vigile urbano Francesco Candela coinvolto, assieme alla collega Leonarda Asta, in presunte irregolarità commesse durante la prova d'esame del concorso per la stabilizzazione degli agenti della polizia municipale di Erice.
Candela deve, infatti, rispondere, il prossimo 21 aprile dinnanzi al tribunale, solo del reato di tentata truffa. Asta, invece, anche di tentato abuso d'ufficio e concorso in rivelazione di segreti d'ufficio. Questi ultimi due reati erano stati contestati, all'inizio, anche al suo collega.
Il giudice, Samuele Corso, però, ha accolto la richiesta avanzata dall'avvocato Josemaria Ingrassia, difensore di Francesco Candela e cioè il non luogo a procedere per i reati di tentato abuso d'ufficio e rivelazione di segreti d'ufficio. Corso ha, invece, respinto la richiesta dell'avvocato Walter Marino, del Foro di Marsala, difensore di Leonarda Asta, e cioè il procedimento di messa alla prova per la vigilessa. I fatti risalgono al 26 novembre quando gli agenti della Digos di Trapani fecero irruzione a Palazzo Sales dove si stava svolgendo la prova del concorso. Leonarda Asta e Francesco Candela sarebbero stati trovati in possesso di appunti che furono sequestrati. Per i due è scattata la denuncia.
Il Comune di Erice si è costituito parte civile.