Mentre è sempre più abbandonata la Riserva dello Stagnone di Marsala, buone notizie arrivano dalla vicina Riserva delle Saline di Trapani e Paceco, che è gestita dal Wwf.
Sono 4.973 complessivamente gli animali censiti nel corso del censimento invernale degli uccelli acquatici svernanti realizzato nei giorni scorsi nella Riserva Naturale e Oasi del WWF Saline di Trapani e Paceco. Il censimento, che si svolge durante il mese di gennaio, viene condotto su scala internazionale nell’ambito del progetto International Waterbird Census (IWC) ed è coordinato a livello nazionale dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). L’attività avviene su tutto il territorio nazionale permettendo la raccolta annuale di dati in circa 1.400 zone umide nelle quali in media ogni anno sono censiti oltre a 1,5 milioni di uccelli acquatici svernanti.
Nella Riserva delle Saline, dichiarata ”area umida di importanza internazionale” per la grande biodiversità che le caratterizza, si contano oltre 240 specie di uccelli, così come le piante, con più di 400 specie, molte delle quali rare ed endemiche come la Calendula maritima. In occasione della Giornata internazionale delle zone Umide, il WWF, ente gestore della Riserva, ha anche avviato delle iniziative per sensibilizzare i giovani delle scuole alla sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di fare conoscere e tutelare le aree umide protette dalla Convenzione di Ramsar.
La zona umida delle saline trapanesi è da sempre rifugio di numerose specie di uccelli; la presenza di aree con canneti, corsi d’acqua, pantani e vasche di salina rendono il sito un ambiente adatto per le diverse fasi vitali degli uccelli: specie che trascorrono i freddi mesi invernali (i cosiddetti svernanti), specie che sostano durante la migrazione (migratori), altre presenti tutto l’anno (stanziali) e infine quelle che scelgono le Saline per riprodursi (nidificanti). Il censimento permette di seguire nel corso degli anni l’andamento delle popolazioni di molti uccelli che durante il corso della loro vita frequentano le saline trapanesi nelle diverse fasi biologiche, trovando cibo e rifugio indispensabili per la loro sopravvivenza. Il censimento dell’avifauna acquatica, realizzato in collaborazione con gli esperti dell’ISPRA, rappresenta un presupposto fondamentale per la gestione naturalistica della zona umida e la protezione delle specie di maggior interesse per la conservazione.
I dati complessivi sono ancora in corso di verifica, ma sono stati osservati più di 800 individui di volpoca, un’anatra che ha iniziato a nidificare alle saline pochi anni dopo l’istituzione della Riserva; oltre a concentrazioni interessanti di altre specie di anatre quali codoni, mestoloni, alzavole e germani reali e la preziosa presenza di specie rare e a rischio come la spatola che alle saline di Trapani, sverna con un numero consistente, superando i 200 individui.
Una bella notizia è la presenza lungo il litorale della riserva del fratino un piccolo uccello, vero e proprio testimonial della conservazione dei litorali, indicatore delle condizioni degli ambienti. Di questa specie ne sono stati avvistati 17. Nonostante sia protetto da convenzioni e direttive internazionali e leggi italiane, il fratino da noi è una specie in pericolo: negli ultimi 20 anni la popolazione nidificante si è ridotta del 50%. La Riserva delle Saline di Trapani è importante sia per la nidificazione che per lo svernamento di questa sempre più rara specie. Questo piccolo uccello di ripa nidifica da marzo ad agosto sulla sabbia o lungo gli argini delle saline e il nido è una semplice depressione, a volte riempito con frammenti di conchiglie e/o sassolini. La distruzione dell’habitat, l ’alterazione delle coste con incremento di strutture per la balneazione, l’accumulo di rifiuti sulle spiagge, il crescente disturbo antropico hanno determinato un forte calo della popolazione di questa specie.
Tra pochissimi mesi questo rarissimo uccello inizierà a riprodursi deponendo le uova sulla sabbia di moltissime spiagge che sempre più sono frequentate da centinaia di bagnanti ignari della sua presenza. Poche coppie riusciranno a portare a buon fine la riproduzione se non si rafforza la tutela dei litorali. E pensare che negli anni 70 alle saline di Trapani era possibile osservare stormi di alcune centinaia di individui, sia in transito che durante il periodo riproduttivo.