Su iniziativa del Rotary Club di Marsala, nell’auditorium dei Salesiani, domenica 6 marzo, è stato presentato il libro “Diecimila miglia intorno all’Africa”. Dopo i saluti del presidente del Rotary, Daniele Pizzo, del vice sindaco di Marsala, Paolo Ruggeri, della Vice Presidente dell'Ordine dei Medici di Trapani, Antonella Delia Gervasi, e dell'on.le Eleonora Lo Curto, la dott.ssa Alessandra Camassa, presidente del Tribunale di Marsala, ha presentato il libro del chirurgo trapanese Giancarlo Ungaro, scritto come l’avventura di un sogno che diventa realtà per il bene delle nazioni povere.
Il dottor Ungaro è una persona modesta, quando parla usa parole semplici, è immediato, racconta fatti, non alza il tono della voce, è calmo. La sua, però, non è la calma del mare piatto, ma di chi di fronte alle difficoltà non si lascia travolgere, non si tira indietro, ma mira dritto verso la meta per realizzare il suo ideale. Dopo essere stato in diversi paesi africani dove ha impiegato le proprie ferie mettendo a disposizione la sua professionalità sanitaria, nel 2009 decide di costruire una nave ospedale con cui poter visitare i malati del Madagascar dove è già stato tante volte. Essendoci in quell’isola fatiscenti strade di comunicazione, con la nave sarebbe stato possibile fermarsi in diversi approdi della costa e poter curare gli abitanti dei villaggi isolati.
Viene trovato il vecchio peschereccio “Tramati Junior” sul molo del porto di Marsala, in attesa di essere demolito. Era un rimorchiatore russo acquistato in Bulgaria dall’armatore Tramati per essere utilizzato per la pesca nel Mediterraneo. Nel porto di Trapani viene riparato, revisionato, adattato a nave ospedale dotata di laboratorio di analisi e sala operatoria. Viene dato il nuovo nome di “Elpis” cioè Speranza.
Passano diversi anni prima di prendere il largo verso il Madagascar. Bisogna cercare prima i finanziamenti, superare le difficoltà e le pastoie burocratiche, ma il dottor Ungaro non si arrende mai, è capace di trasmettere il suo entusiasmo e suscitare fiducia, per cui trova tanta solidarietà e appoggio dalle istituzioni come il Senato della Repubblica, dall’Ordine dei medici di Trapani e Palermo e da quello nazionale, dagli alunni delle scuole che hanno scelto il nome “Speranza”, dalle associazioni italiane e svizzere, dal Tribunale di Marsala, da chi condivide il progetto. In tal modo “Elpis” è diventata la nave di tutti coloro che erano stati affascinati dall’ideale di essere vicini a chi nella vita ha poco o nulla a causa delle inique disparità economiche.
Dopo i rigorosi e necessari collaudi nel mar Tirreno, viene affrontato l’oceano Atlantico e Indiano, dopodiché è la volta dell’Africa. Si sciolgono gli ormeggi a Trapani il 30 aprile 2017 per arrivare dopo due anni in Madagascar il 1° aprile 2019. Nel lungo tragitto la nave ospedale approda in Gambia, Liberia, nell’isola di Sao Tomè, in Angola. Il dottor Ungaro non l’abbandona mai, fedele a “Elpis” come alla sua sposa. In ogni porto la nave viene raggiunta dalle diverse equipe pluri specialistiche volontarie che si fermano per mesi interi a visitare e curare gli ammalati perché grande è il bisogno di salute dove manca quasi tutto. Si cambia equipaggio. E’ la dottoressa Rosalba Caizza in prima linea per disporre il lavoro organizzativo come i contatti preventivi con le autorità locali, i visti d’ingresso, i team del personale sanitario.
Infine è intervenuto don Giovanni Corselli, missionario salesiano per quarant’anni in Madagascar. Ha concluso il dr. Rino Ferrari che ha trasmesso la sua passione di medico e il suo entusiasmo di vita. Alla fine aleggiava nell’aria un sentimento di partecipazione, non è stata soltanto la presentazione di un libro, ma la condivisione di una storia d’amore, di solidarietà e di pace di cui oggi tutti abbiamo bisogno.