Nonostante le condanne della Corte dei Conti, in Sicilia difficilmente c’è il recupero delle somme truffate. La Corte dei Conti ha monitorato le sentenze di condanna emesse a favore di Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura e si è calcolato che dal 2008 hanno un valore di 33.644.946,86 euro. Un tesoretto rimasto, però, solo sulla carta, in quanto come sottolineato dalla Procura della Corte dei Conti, ad oggi sono rientrati in possesso della Regione solo 433.476,13 euro.
Sono sempre di più gli agricoltori che hanno ottenuto fondi della comunità europea non dovuti ma che sono riusciti a evitare di rimborsare le somme. E aumentano in generale le imprese che sono sfuggite all’obbligo di restituire alla Regione i finanziamenti illecitamente percepiti. Nel gergo dei magistrati contabili si chiama «attività di esecuzione delle sentenze di condanna».
Nel 2021 - ha rilevato l’ex procuratore regionale Gianluca Albo - dalla Corte dei Conti siciliana sono partite 655 note con cui si sollecitava la Regione e altri enti a spingere sull’acceleratore per incassare il frutto delle sentenze di condanna emesse dalla magistratura. E fra i principali destinatari di questi solleciti c’è l’Agea, l’Agenzia per le erogazioni agricoltura, che per la verità è una diramazione della struttura nazionale che si occupa di contributi. I motivi per cui in pratica nessuno ha restituito i contributi illecitamente percepiti sono anche questi all’esame della Corte dei Conti: sulla carta il termine per recuperare le somme accertate dalle sentenze dura 10 anni e gli amministratori sono obbligati ad attivarsi.