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10/05/2022 06:32:00

Avvocati contro avvocati a Marsala 

Avvocati contro. Un legale marsalese ha presentato una querela in Procura contro un suo collega, nominato amministratore di sostegno di una donna che il primo aveva assistito tredici anni fa nella causa di separazione.

Alcuni anni dopo, scrive il legale denunciante nella sua querela, il collega lo avrebbe contattato per conferirgli, per conto dell’amministrata, una “procura alle liti” e la relativa istanza di ammissione al gratuito patrocinio.

Ma poco più di un anno fa, la Cassazione ha dichiarato “inammissibile” il ricorso presentato dal denunciante che chiedeva di incassare il suo onorario per aver assistito la donna in un procedimento penale.

A pagare il legale, quindi, doveva essere l’amministratore di sostegno. Che, per altro, due mesi dopo la pronuncia della Suprema Corte, è stato autorizzato a ciò da un giudice. Il denunciante emetteva, quindi, la fattura, ma un altro giudice revocava l’autorizzazione del collega, chiedendo di relazionare al nuovo giudice tutelare. Seguiva relazione. Nel frattempo, il legale denunciante chiedeva e otteneva di prendere visione dell’intero fascicolo. E a questo punto, scrive nella querela, “si aveva certezza documentale di una serie di irritualità realizzate” dal collega. In particolare, quest’ultimo, e cioè l’amministratore di sostegno, “in luogo di chiedere al magistrato l’autorizzazione a nominare un difensore per l’amministrata, procedeva autonomamente ed arbitrariamente ad autenticare, nella qualità di difensore, la firma dell’amministrata, sia nell’istanza di ammissione al Pss, sia nella procura alle liti relativa al procedimento di divorzio”. Per il denunciante, quindi, è “evidente non solo il conflitto di interessi, ma, cosa ancor più grave, la assoluta nullità delle firme dallo stesso autenticate in quanto la firmataria era ed è in evidente stato di incapacità certificato e documentato dal provvedimento di amministrazione di sostegno. Nullità, questa, che si estende inevitabilmente a tutti gli atti processuali inclusa la sentenza di divorzio”. Infine, quella che appare come una vera e propria “chicca”. Il legale denunciato, secondo quanto si legge nella querela, avrebbe addirittura espresso parere negativo alla relazione sentimentale della donna di cui è amministratore di sostegno. “Dimostrando così – conclude la denuncia – di concepire il proprio ruolo in maniera leggermente ipertrofica”.