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05/06/2022 06:00:00

Cambiamento climatico. Così la Sicilia rischia la desertificazione

I cambiamenti climatici sono la causa, sempre più frequente, di ondate di calore, siccità, bombe d’acqua o alluvioni, i rischi per le produzioni agricole sono elevatissimi, il riscaldamento globale modificherà, purtroppo, gli ecosistemi del continente.

La siccità inciderà profondamente sulla Sicilia, che e' al centro del riscaldamento climatico e il 70% del territorio e' a rischio desertificazione.
Per gli agricoltori questo significa inciampare in danni consistenti per le loro coltivazioni, compromettendo tutta la filiera agro-alimentare.

Per il futuro non andrà meglio, si prevede l’aumento di altri 2 gradi della temperatura e sempre maggiori fenomeni di precipitazioni o gelate, accompagnate da stagioni di intensa siccità con insufficienti risorse idriche.

Tutto questo comporterà un aumento dei prezzi per alcune coltivazioni, la cui lavorazione diventerà sempre più difficile.
A questo si accompagna il problema di sempre: una non adeguata amministrazione dei Consorzi di Bonifica: la Sicilia e' la regione italiana con la più alta perdita d’acqua, le infrastrutture sono così vecchie e quasi mai manutentate da far disperdere oltre il 50% delle risorse, disastroso anche il livello di manutenzione delle dighe.

La produzione insomma vive costantemente il rischio di non essere sufficiente e il settore agricolo in Italia, in Sicilia soprattutto, è volano di economia. Proprio per questo la legge nazionale di bilancio del 2022 ha previsto il ricorso a strumenti di gestione del rischio da parte degli agricoltori, solo se però questi hanno deciso di stipulare una assicurazione che rispetta determinate condizioni fissate dal Piano di Gestione del rischio, emanato dal Ministero delle Politiche Agricole. Il fondo mutualistico nazionale  copre gli eventi catastrofici che arrecano danni alle produzioni agricole, sarà operativo dal 1° gennaio 2023.

Il Ministero ha infatti stanziato oltre 645 milioni di euro per le calamità quali alluvioni, gelo, siccità.
E’ chiaro che le emergenze non possono essere gestite solo quando il problema diventa incancrenito ma bisognerà intervenire sulla prevenzione con un efficientamento degli impianti.
Il cambiamento climatico poi ci consegna la fotografia di una terra che si sta impoverendo, non c’è più tempo. Invertire la rotta è necessario per tutelare il Pianeta e, dunque, la salute dell’uomo.