La Legambiente di Castelvetrano ha scritto al sindaco dopo i rilievi di Goletta Verde sull’inquinamento del mare nei pressi del depuratore di Marinella di Selinunte, sottolineando che invece nell’estate del 2020 i dati raccolti nello stesso punto erano nella norma.
Nella lettera, il circolo Crimiso presieduto dall’architetto Giuseppe Salluzzo, manifesta anche il sospetto della mancata manutenzione, alla quale si sommerebbe il “cedimento di parte della strada in prossimità del depuratore, con la rottura ormai da diverse settimane di un tubo e il probabile sversamento di liquami direttamente in mare”.
Il sindaco Alfano, attraverso le informazioni che gli hanno fornito gli uffici tecnici, ha risposto che
la manutenzione della struttura viene fatta regolarmente e che i valori delle analisi effettuate lo scorso 27 giugno, all’uscita dell’impianto, sono invece risultati nella norma. Ha poi sottolineato come all’interno della frana non avvenga in realtà alcun tipo di sversamento. Ed in effetti quest’ultimo aspetto, aggiungiamo, era noto già da giugno scorso (ne avevamo parlato qui), visto che le due estremità del tubo erano state tappate.
Ma l’inquinamento comunicato da Goletta Verde dopo la metà di luglio era stato certificato già dalla prima settimana dello stesso mese: in questo nostro articolo, avevamo fatto riferimento ad un decreto della Regione Siciliana del 7 luglio scorso, che aveva portato al necessario divieto di balneazione 200 metri a destra e 200 a sinistra del depuratore.
C’è però un aspetto che viene tralasciato sia dal sindaco che da Legambiente. E riguarda lo sversamento di reflui, non dal tubo aperto della frana (che come abbiamo scritto è asciutto da diverse settimane) ma proprio sotto il depuratore. Anche di questo, ne abbiamo parlato in diverse occasioni, come nel 2013 e successivamente nel 2016.
Questa foto è stata scattata ieri, proprio nell’arenile sotto la struttura. Non è diversa dalle foto e dai video che realizziamo già da quasi 10 anni. Argomento già trattato da Tp24 anche nel 2022: c’è uno sversamento copioso, che dura da mesi, scorrendo dal costone su cui sorge il depuratore. Difficile dire se si tratti di refluo depurato male, oppure non depurato affatto perché magari proveniente dal canale delle presunte acque bianche.
Ricordiamo che a Marinella di Selinunte esistono due linee separate: una per le acque nere e l’altra per quelle bianche, in teoria meteoriche o da scarichi civili non reflui. Sì, in teoria, perché in pratica è una seconda linea di acque nere, a causa dei numerosi allacci abusivi avvenuti nel corso dei decenni.
Ecco perché la questione della possibile carenza del ciclo depurativo, potrebbe essere un problema fuorviante. Dai tecnici del comune, e quindi dalla ditta esterna che gestisce il depuratore, sarebbe opportuno un chiarimento sulla provenienza di questi sversamenti (che tutto sembrano, fuorché acqua pulita). Magari evitando risposte del tipo “ne preleveremo un campione per farlo analizzare”.
Diversamente il rischio è di avvitarsi sul funzionamento del ciclo di depurazione, continuando a fornire dati che dimostrano che l’acqua in ingresso viene depurata correttamente. Ma siamo proprio sicuri che il problema sia quello?
Egidio Morici