Era un tassello scontato quello che compone il puzzle delle indagini sulla cattura di Matteo Messina Denaro.
Tumbarello è stato arrestato il 7 febbraio insieme ad un nipote dello “zio nardo Bonafede”, Andrea Bonafede, del 1969, che a sua volta è cugino di Andrea Bonafede del 1963, colui che ha prestato il suo nome a Matteo Messina Denaro.
Al dottore Tumbarello il GIP, su richiesta dei PM della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, contesta il cosiddetto concorso esterno in associazione mafiosa oltre ad una serie di falsità ideologiche con l’aggravante di voler agevolare “cosa nostra”.
Gli sono contestati un centinaio di prescrizioni mediche false e una cinquantina di richieste di analisi ed esami diagnostici falsi tutti indirizzati al noto latitante Messina Denaro alias Andrea Bonafede del 1963.
La posizione di Tumbarello è apparsa subito inquietante. Si difendeva affermando: io lo conoscevo come il signor Bonafede ma dalle indagini svolte la sua linea difensiva sembra crollata.
Viene fuori uno spaccato in cui si tenta, come spesso è accaduto a Campobello, di prendere in giro gli inquirenti e di sostenere posizioni inverosimili ed indifendibili.
Tumbarello essendo medico curante di Andrea Bonafede classe 1963 gli avrebbe prescritto 95 volte farmaci per gravi tipologie tumorali, peccato che Andrea Bonafede chiunque l’avesse visitato si sarebbe accorto che era in perfetta salute.
Ancora Tumbarello tra il 2020 e il 2022 ha prescritto 42 esami e analisi che hanno consentito a Matteo Messina Denaro Alias Andrea Bonafede di operarsi il 13 novembre 2020 di tumore all’ospedale Abele Aiello di Mazara e il 4 Maggio 2021 di sottoporsi a nuovo intervento presso la clinica la Maddelena di Palermo, divenuta famosa per essere il luogo ove ha concluso la latitanza.
Gli inquirenti hanno depositato una certificazione medica a firma di Alfonso Tumbarello (del 5 novembre 2020) in cui il medico da atto di avere eseguito personalmente un’accurata anamnesi e valutazione clinica del paziente, che aveva eseguito anche una colonscopia, sollecitandone il ricovero a causa del citato tumore. Tumbarello, inoltre, chiedeva di essere tenuto a conoscenza delle condizioni di salute del paziente Bonafede Andrea alias Messina Denaro Matteo.
Il documento, secondo i Pubblici Ministeri, prova che Tumbarello abbia visitato personalmente Messina Denaro e fosse consapevole del suo male di cui si è preso sempre cura per almeno due anni.
Il vero Andrea Bonafede, interrogato dagli inquirenti, in modo del tutto vago ha cercato di coprire il dottore Tumbarello dicendo che era lui stesso ad andare dal medico per prendere le ricette e le prescrizioni ma tale tesi, rivelatasi inverosimile, è stata smentita dalle indagini dei ROS.
DOMANDA: lei è andato dal medico per farsi fare delle ricette per Matteo Messina Denaro? RISPOSTA: Si. DOMANDA: da quale medico è andato? RISPOSTA: Dal dott .. non sono sicuro se TAMBURELLO o TUMBARELLO, con studio in Campobello di Mazara in corso Umberto I. DOMANDA: il medico pensava che le ricette fossero per lei? RISPOSTA: Certo, assolutamente. DOMANDA: quante ricette si è fatto fare? RISPOSTA: Non glielo so dire. Ci sono andato qualche volta ma non ricordo precisamente quante volte ci sono andato. Alcune volte ci sentivamo per telefono o su whatsapp o tramite mail. Ricordo che in una circostanza, se non ricordo male ciò è accaduto la scorsa settimana, ho ricevuto il pdf della prescrizione medica, credo relativa ad un antibiotico, sulla mia mail andreabonafede63@gmail.com e l'ho esibita al farmacista, il dottor PACE di Campobello di Mazara.
Infatti, la segretaria dello studio medico del dott. Tumbarello, Rosa di Carlo ha dichiarato agli inquirenti di non aver mai visto in studio il sig. Bonafede Andrea del 1963 ma che per suo conto andava a prendere gli esami il cugino Andrea Bonafede del 1969 oggi arrestato insieme al dottore Tumbarello.
Inoltre dai tabulati telefonici non c’è traccia dal 2019 ad oggi, a fronte della mole di certificazioni mediche richieste ed ottenute, di chiamate o messaggi tra il dottore Tumbarello e il Bonafede Andrea classe 1963.
DOMANDA: Ha mai avuto modo di vedere di persona Bonafede Andrea cl. 63?; RISPOSTA Rosa Di Carlo: In ambulatorio no, ma in giro per Campobello si, perché ci conosciamo tutti essendo un paese piccolo. Quest'ultimo è sempre venuto lui e soltanto lui a richiedere la prescrizione dei farmaci e dei trattamenti per conto di Bonafede Andrea cl. 63 esibendo la documentazione sanitaria de La Maddalena di Palermo".
Anche il medico che ha sostituito il Tumbarello, dott. Stallone Gianfranco, ha detto agli inquirenti che per le prescrizioni mediche di Andrea Bonafede del 1963 andava sempre a ritirarle l’omonimo cugino Andrea Bonafede del 1969 ed, inoltre, che il dottore Tumbarello seppur in pensione dal dicembre 2022 avrebbe continuato a svolgere la libera professione all'interno dell'ambulatorio medico:
Dott. Gianfranco Stellone in data 16 gennaio 2023: "A far data dal 9 dicembre 2022, a seguito del pensionamento di quest'ultimo, lo studio ambulatoriale è rimasto aperto solo a nome mio, mentre il Dott. Tumbarello ha continuato ad esercitare la libera professione nei medesimi locali in orari complementari rispetto a quelli di apertura dello studio ambulatoriale".
Lo spaccato descritto dagli inquirenti, però, viene descritto inquinato da omertà, complicità, falsità, che sta coinvolgendo buona parte della cittadina campobellese ove i dubbi e gli interrogativi sono all'ordine del giorno.
Infatti non può essere trascurato che già nel 2012 Tumbarello, massone, era finito alle cronache come colui che mise in contatto il suo amico Vaccarino e il fratello di Matteo Messina Denaro, Salvatore ex funzionario della Banca Sicula.
Gli inquirenti richiamano questo precedente per descrivere la personalità di Tumbarello e i suoi legami passati con la famiglia Messina Denaro:
Tale legame era emerso con evidenza dalla inquietante e delicatissima vicenda relativa all'ex Sindaco VACCARINO, che- come accertato in più sentenze passate in giudicato - per conto del SISDE ha cercato e poi trovato un canale di collegamento con MESSINA DENARO Matteo, negli anni 2004-2006• Dalla testimonianza del VACCARINO nel corso del processo celebrato nei confronti del cognate del del latitante, PANICOLA Vincenzo, ed altri imputati (e poi condannati) per il reato di cui all'art. 416 bis c.p. (e in particolare per la gestione dei cc.dd. pizzini rivolti e inviati da MESSINA DENARO Matteo), risulta che VACCARINO aveva inviato un messaggio a MESSINA DENARO Matteo, in quel momento già latitante da 10 anni, proprio attraverso il fratello Salvatore, convocato per tale scopo presso lo studio del dott. TUMBARELLO su richiesta dello stesso VACCARINO
PRESIDENTE GULOTTA - Vi siete incontrati ha detto presso lo studio di questo dottore ...
DICH. A. VACCARINO - Tumbarel/o. PRESIDENTE GULOTTA - Tumbarello. È stato lei lì a chiedere a Messina Denaro Salvatore cosa? DICH. A. VACCARINO - Sono stato io a chiedere al dottore Tumbarel/o di poter incontrare Messina Denaro Salvatore, perché era suo assistito. VACCARINO, che in quella fase storica sosteneva politicamente il TUMBARELLO che era candidato per le elezioni regionali, sfruttò la disponibilità del TUMBARELLO a fare da tramite con MESSINA DENARO Salvatore (p. 85): AVV. CARDINALE - Senta in quel periodo si svolsero le elezioni provinciali o quelle regionali, nel 2007, lei ricorda? DICH. A. VACCARINO - Sì, come no. AVV. CARDINALE - Con riferimento alle elezioni provinciali o regionali lei sponsorizzava o comunque appoggiava la candidatura di tale dottor Tamburello Alfonso da Campobe/lo di Mazara? D/CH. A. VACCARINO - Tumbarello e non Tamburello, Tumbarel/o Alfonso. AVV. CARDINALE - Tumbarello, chiudo scusa Tumbarello. Fu nello studio di detto medico che lei ebbe ad incontrarsi con il Messina Denaro Salvatore? DICH. A. VACCARINO - Perfetto. AVV. CARDINALE - Fu lei a prendere l'iniziativa de/l'incontro con la disponibilità del Tumbarello? DICH. A. VACCARINO - Esattamente
Ciò che appare inquietante è che anche dopo le rivelazioni rese dal Vaccarino al Tribunale di Marsala il dottore Tumbarello negli anni abbia reso la sua attività professionale quale collaboratore dello stesso Tribunale di Marsala e della Procura.
Cosi come inquientanti ma sincere sembrano le riflessioni poste dai Pubblici Ministeri che hanno intravisto nel contesto campobellese uno spaccato dell'assordante silenzio dell'intera comunità che, evidentemente con diversi livelli di compiacenza omertosa, paura, o addirittura complicità, ha consentito impunemente al pericoloso stragista ricercato in tutto il mondo di affrontare almeno negli ultimi due anni cure mediche e delicatissimi interventi chirurgici in totale libertà, godendo della disponibilità di somme di denaro, macchine, appartamenti, addirittura relazioni sentimentali.