Riunioni, appelli, tavoli tecnici e tante chiacchiere che al momento non hanno portato a nessuna soluzione e la situazione alla Diga Trinità di Castelvetrano rimane in stallo (potete leggere qui).
Come al solito, quando si tratta di decisioni che deve prendere la politica, il rimpallo delle responsabilità istituzionali per fronteggiare la questione sta bloccando tutto, non blocca però l'acqua che si spreca e finisce in mare alle porte della stagione irrigua.
La bella stagione ormai è arrivata, è necessario irrigare vigneti, ulivi, le altre colture, ma nel trapanese gli agricoltori non hanno garanzie di avere la giusta quantità d'acqua a disposizione.
E la situazione non è da meno negli altri invasi siciliani. "Si prospetta un’altra stagione preoccupante per gli agricoltori", è l'allarme lanciato da Coldiretti Sicilia, con riferimento alla situazione degli invasi dove è indicato il 26 per cento in meno di acqua dal Dipartimento regionale dell’autorità di bacino. Oltre alla scarsità delle pioggia continuano le segnalazioni di perdite nelle tubature. Particolarmente grave è la situazione nel catanese dove gli invasi hanno poca acqua e una buona parte non può essere data per irrigare per il mantenimento della struttura – sottolinea ancora Coldiretti Sicilia - il clima di incertezza limita le scelte produttive soprattutto per gli ortaggi.
"Le criticità – prosegue Coldiretti Sicilia – riguardano come sempre le tubature, la pulizia degli alvei, e il paradossale sversamento di acqua quando le dighe sono piene anche se ultimamente sono stati già avviati dei lavori che si spera possano essere conclusi presto per non aggravare la situazione".