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14/05/2023 06:00:00

La guerra dei voli in Sicilia, prima dell’estate. Ryanair lascia Comiso

Comincia con i nervi tesi l’estate sul fronte dei collegamenti aerei da e per la Sicilia. All’alba della stagione turistica fioccano le polemiche e gli scontri tra le compagnie aeree e il governo regionale.


Su tutti c’è la polemica sul caro voli, con i prezzi dei biglietti aerei delle principali compagnie aeree, Ita Airways e Ryanair, troppo elevati e che, soprattutto a cavallo delle feste comandate, non permettono agli emigrati siciliani di tornare dalle famiglie.


Il governo regionale e il Codacons avevano fatto un esposto all’Antitrust nei mesi scorsi proprio nei confronti delle due compagnie aeree.

Nel frattempo Schifani sta puntando su un’altra compagnia aerea, la Aeroitalia, per i collegamenti tra la Sicilia e Roma.
"Le nuove ali della Sicilia" è lo slogan della compagnia Aeroitalia che dal primo giugno opererà tre voli giornalieri e ogni giorno (alle 7, 11.30 e alle 18.40) per collegare Palermo con Roma-Fiumicino e viceversa (10.30, 14.50 e 22.20).


Ma il caos dei voli non si ferma. Perchè Ryanair ha rotto con la Sac, la società che gestisce lo scalo di Catania e di Comiso. E proprio dal piccolo scalo ragusano la compagnia irlandese ha ritirato la sua flotta dopo l’accordo fallito con la società di gestione. A Comiso arriva Aeroitalia, che avvierà a partire da lunedì 15 maggio le tre nuove rotte annunciate nelle scorse settimane da e per Comiso con Roma, Forlì e Bergamo. La compagnia opererà ogni settimana tre voli per Forlì, quattro per Bergamo Orio al Serio e sei per Roma. I tre collegamenti suppliranno al disimpegno di Ryanair da Comiso che, a partire dal 5 maggio, ha lasciato lo scalo.

Dopo l’addio di Ryanair anche Wizzair punta su Catania e Comiso.
La terza compagnia italiana annuncia un'ulteriore espansione dall'Italia, assegnando a Catania un altro dei suoi aeromobili Airbus A321neo, tra i più nuovi e più sostenibili della sua categoria, e avviando le operazioni su Comiso. A seguito delle cancellazioni effettuate da Ryanair nella regione quest'inverno, che hanno interessato Comiso e Catania, queste aggiunte renderanno Wizz Air la compagnia aerea numero uno a Catania, ripristinando il servizio e portando nuova connettività ai cittadini della Sicilia orientale. A partire dalla stagione invernale 2023-2024, questa espansione, insieme all'aggiunta di altri voli per Catania da tutto il network Wizz Air, consentirà il lancio di sette nuove rotte e l'aumento delle frequenze su nove rotte esistenti.

I biglietti per la stagione estiva e per quella invernale sono già disponibili su wizzair.com e tramite l'app WIZZ.
Catania è la terza base di Wizz Air in Italia e crescerà a 4 aeromobili basati con l'assegnazione di un altro A321neo. Insieme all'aggiunta di Comiso alla rete, la mossa porta il numero totale di rotte della compagnia aerea dalla Sicilia a oltre 30, incluse le sette rotte recentemente annunciate. I passeggeri potranno ora volare con Wizz Air da Catania ad Amburgo, Francoforte-Hahn (Germania), Parigi Beauvais (Francia), Bruxelles Charleroi (Belgio) e Sharm El Sheikh (Egitto). Inoltre, Wizz Air metterà in vendita capacità aggiuntiva per aumentare la frequenza dei suoi voli tra Catania e Bologna, Torino (Italia), Memmingen (Germania), Bucarest (Romania), Budapest (Ungheria), Varsavia, Cracovia e Katowice (Polonia) e Sofia (Bulgaria). Determinata a ripristinare la connettività per i passeggeri della provincia di Ragusa, la compagnia aerea lancerà le operazioni per Comiso dalla sua base di Tirana nel settembre 2023 e da Milano Malpensa nell'estate 2024.
I nuovi servizi aggiungeranno oltre 800.000 posti in più per i passeggeri in Sicilia, facendo crescere la presenza di Wizz Air sul mercato del 34%. In totale, Wizz Air ha ora più di 3 milioni di posti in vendita da e per la Sicilia.

Ci si interroga però sul modello di business di Ryanair, che tiene sempre più sotto scacco i piccoli aeroporti, ne determina le sorti, sostanzialmente, garantendo voli in più destinazioni, ma in cambio di soldi. Il tutto, però, con prezzi che restano alti.
E’ questa, infatti, la polemica sollevata da Aerolinee Siciliane Spa, che parla di “fiume di denaro dai gestori aeroportuali o dalla regione verso i vettori aerei. Il risultato è una crescita indiscriminata dei prezzi”.
La società di trasporto aereo a capitale diffuso sottolinea che le fluttuazioni dei prezzi sono traccia di distorsioni di mercato che probabilmente è la stessa Regione Siciliana a creare.

“Abbiamo appreso - spiega Luigi Crispino presidente di Aerolinee - che Ryanair, nella sua qualità di cliente dell’aeroporto di Comiso, ha staccato una fattura di 1,2 milioni di euro per tre mesi di attività nello scalo ragusano. Nel periodo d’interesse della fattura, la compagnia irlandese ha movimentato ventisettemila passeggeri e centonovantacinque voli in uscita, dall’aeroporto Pio la Torre. A partire dall’analisi che è scaturita da questo inusuale pagamento richiesto ad un fornitore (l’aeroporto) da parte di un cliente (la compagnia aerea) di queste somme, Aerolinee Siciliane, sulla base di autorevoli fonti di analisi sul traffico aereo mondiale, ha valutato che i contributi a tutti i vettori sul piano regionale potrebbero facilmente arrivare a cinquanta milioni di euro l’anno, di fondi pubblici”.

“Il tutto accade presumibilmente con artifici per aggirare i regolamenti europei che vietano simili contribuzioni, se provate. Ovviamente, noi ci auguriamo, per il loro bene, che i nostri gestori aeroportuali siano maestri nell’evitare le insidie che si nascondono nelle norme. Il punto è che nonostante l’enorme spesa, il risultato tangibile è l’aumento dei prezzi dei biglietti aerei che colpisce tutti i siciliani”, continua la società

Crispino spiega che “finché ci sono stati vettori siciliani, il problema caro voli non esisteva. Se le nostre deduzioni sono corrette, oggi una politica basata sul finanziamento dell’attività aeronautica in Sicilia porta a ridurre gli operatori, perché chi non riceve soldi rifiuta giustamente di lavorare con la Sicilia. Ed è questo che riduce l’offerta e fa aumentare i prezzi dei biglietti aerei”.

Aerolinee Siciliane ha reso noto che nei mesi passati ha più volte chiesto garanzia al governo regionale di garantire pari condizioni di accesso al mercato a tutti gli operatori. “È evidente che se ci sono i contributi che sospettiamo e che la fattura di Ryanair a Comiso rivelerebbe, queste pari condizioni non ci sono e ci impediscono di poter avviare le nostre operazioni di volo”.

Crispino aggiunge che “mentre si fanno moniti immotivati ad Aerolinee Siciliane perché lavori senza contributi pubblici che non abbiamo mai avuto né chiesto, così come è già accaduto per Air Sicilia e per WindJet, contributi per almeno sei milioni di euro l’anno sono stati concessi ai due aeroporti di Trapani e Comiso, per poi scoprire che detti aeroporti devono pagare fatture ai vettori, e non il contrario”.