Maggio per i winelover italiani è sinonimo di Cantine Aperte, l’evento ideato e promosso dal Movimento del Turismo del Vino nell’ultima domenica del mese è giunto alla sua trentesima edizione. Ogni anno la più longeva manifestazione dell’enoturismo richiama migliaia di visitatori, riempiendo le cantine di tutta Italia in un clima di festa, convivialità e amore per la civiltà della vite e del vino.
Il territorio della Valle del Belìce e Gibellina, anche quest’anno – grazie all’impegno di Tenute Orestiadi – celebrerà questa giornata, confermando il binomio tra arte e vino come elemento distintivo dell’identità di un’azienda fortemente radicata in quel territorio e in quelle comunità. “Gibellina è sempre più una destinazione di richiamo, fondata sulle sue risorse, antiche e nuove, e sui valori della nostra comunità – spiega Alessandro Parisi, responsabile Marketing e Comunicazione di Tenute Orestiadi -. Uno spazio urbano connesso all’Arte contemporanea, vitalizzato e promosso dalla buona sinergia che lega la nostra azienda, sin dagli esordi, alla Fondazione Orestiadi e alla Città di Gibellina con le sue istituzioni culturali, trovando nel sistema produttivo del vino un attore fondamentale, non solo per l’economia del territorio, ma per il mantenimento e la valorizzazione di un grande giacimento di Arte e Cultura del novecento, e direi anche morale, per il valore prospettico che Ludovico Corrao seppe edificare in questo lembo di terra sconvolto dal terremoto del ’68. Quella visione oggi produce valore, ammirazione, cultura e Cantine Aperte costituisce per Tenute Orestiadi un appuntamento imprescindibile e atteso da tutti, non solo winelover”.
Arte e vino a Gibellina sono l’identità di una comunità che si apre al mondo e che guarda al futuro. È questo il messaggio che Domenica 28 maggio Tenute Orestiadi, intende affermare, proponendo un itinerario di visita che coinvolge le due maggiori istituzioni, con i loro tesori raccolti in decenni di appassionato lavoro – magnifico e visionario - di artisti e intellettuali provenienti da tutto il mondo. Partecipando a Cantine Aperte di Tenute Orestiadi i visitatori potranno accedere alla Fondazione Orestiadi e al Museo d’Arte Contemporanea con un ingresso ridotto per l’occasione (1 Euro in Fondazione Orestiadi e 4 Euro al MAC), durante gli orari di apertura dei Musei. Nella Cantina di Tenute Orestiadi – il cuore pulsante della Manifestazione – sarà possibile compiere un’esperienza eno-sensoriale centrata sui valori enologici espressi dal territorio, centrato sui vitigni autoctoni di tradizione. Inoltre sarà visitabile per tutta la durata della manifestazione il BAMUG, Barriques Museum, realizzato con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Brera e collocato nella barricaia della cantina.
Le degustazioni spazieranno tra cinque etichette selezionate ad hoc per Cantine Aperte: i Contemporanei Nero d'Avola BIO e Contemporanei Grillo BIO, il vino frizzante Pizzicanti, e due vini de La Selezione, Catarratto e il Perricone, disponibili per tutta la durata dell’evento al banco delle degustazioni a calice, previo pagamento del ticket di ingresso, il quale includerà anche l’abbinamento wine&food basato sulle specialità gastronomiche locali. Per chi volesse aggiungere al carnet di degustazione altri vini di Tenute Orestiadi, potrà farlo con un sovraprezzo di 3 Euro a calice aggiuntivo. Il menù consisterà in una selezione di formaggi locali, panini farciti con la mortadella, coppi di frittura mista e busiate alla norma rivisitate, condite con salsa di pomodoro datterino, patate, melanzane e ricotta salata.
Una giornata di festa dedicata agli enoturisti, ma anche a chiunque voglia apprezzare le bellezze della campagna del Belice in primavera, perfettamente rappresentata dal contesto dei 140 ettari di vigneto impiantati nell’areale di Gibellina, accompagnando il tutto con vini pregiati e la buona cucina della tavola contadina e con l’allegria trascinante della musica dei 4 Kantus.
“I nostri vini sono gli ambasciatori di un territorio e di una comunità che ha radici profonde nella storia di una viticoltura collinare e in piena fascia solare. Suoli, climi, vitigni concorrono a definirne l’identità enologica e la qualità raggiunta e sempre più riconosciuta ed apprezzata. Il nostro impegno, oggi, è quello di rendere Gibellina una destinazione che sul binomio vino e arte riesce ad esprimere tutto il potenziale, con occhi rivolti al futuro e alle nuove generazioni – sottolinea Rosario Di Maria, da sempre alla guida di Tenute Orestiadi -. Questo territorio è una meta imperdibile di quel “Viaggio in Sicilia” in grado di arricchire l’anima e di vivere un’esperienza unica nel suo genere”.