La Corte di giustizia dell’Unione europea ha annullato la decisione della Commissione che autorizzava il governo italiano ad aiutare con 130 milioni di euro tre compagnie aeree danneggiate dalla pandemia. Tra le compagnie coinvolte non c’è Alitalia, che aveva ricevuto aiuti di altro tipo, ma Air Dolomiti, Blue Panorama e Neos.
Con il decreto Rilancio del 19 maggio del 2020, il governo Conte II aveva istituito il Fondo - come si legge su Avvenire - di compensazione danni settore aereo: tra i criteri previsti per ottenere l’aiuto c’era quello di applicare ai dipendenti con base di servizio in Italia un trattamento retributivo pari o superiore a quello minimo stabilito dal contratto collettivo nazionale del trasporto aereo.
La Commissione a dicembre aveva autorizzato questi aiuti senza avviare il procedimento d’indagine formale come invece accade di solito per gli aiuti di Stato. La compagnia low cost irlandese Ryanair, che è la prima compagnia aerea d’Italia per passeggeri trasportati con una quota di mercato del 40% ed è stata esclusa dagli aiuti per il criterio del contratto, ha fatto ricorso contro quella decisione. Il Tribunale le ha dato ragione: secondo i giudici infatti c’è stato un “difetto di motivazione” da parte della Commissione, che non ha giustificato questo requisito del contratto davanti alle obiezioni dell’associazione delle compagnie aeree.
L’annullamento della decisione della Commissione europea potrebbe costringere l’Italia a chiedere indietro i soldi ai vettori coinvolti. Blue Panorama (diventata poi Luke Air) nel frattempo però è finita in concordato. Neos è invece ancora operativa così come Air Dolomiti, controllata di Lufthansa (che a sua volta si è vista annullare gli aiuti ottenuti dallo Stato tedesco, anche se già rimborsati per intero).