Nel 2022 la spesa complessiva in beni durevoli in Sicilia è scesa del 2,7% a 4 miliardi e 78 milioni di euro in totale.
I dati del 29° Osservatorio Findomestic evidenziano come la performance siciliana sia allineata alla media nazionale, ma al contempo migliore rispetto a quella del Mezzogiorno (-3,7%). “La ragione - commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic – è la miglior tenuta del segmento delle auto usate che vale nell’Isola 1 miliardo e 122 milioni di euro, una cifra in diminuzione del 2,8% contro il -4,8% di media nelle altre regioni del Sud”. Il reddito medio dei siciliani (16.230 euro l’anno) è il terzo più basso d’Italia (peggio solo Campania e Calabria), ma ci sono segnali positivi: nel 2022 la crescita regionale del 6,9% è trainata in particolare da Palermo (+7,8%), Agrigento ed Enna (entrambe +7,6%). In coda Siracusa (+5,6%), Catania (+5,8%) e Trapani (+5,9%).
“In Sicilia - aggiunge Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic – il mercato dei beni durevoli più rilevante è quello delle auto usate soprattutto dopo un 2022 che ha visto una flessione di spesa per le nuove del 12,5% a 687 milioni complessivi. In controtendenza i motoveicoli che guadagnano il 7,7% (188 milioni di euro). Negli acquisti per la casa spiccano i mobili che hanno superato il miliardo di euro di spesa totale in regione (+3%), al contrario di TV e Hi-fi (elettronica di consumo) in flessione dell’8,5% (152 milioni). Una conferma per il mercato siciliano degli “elettrodomestici”: nel 2022 vale 355 milioni di euro, come l’anno precedente. In linea con il 2021 anche il segmento “telefonia” (422 milioni), mentre l’information technology cede il 6,3% (148 milioni di euro).
PALERMO, SIRACUSA, TRAPANI E AGRIGENTO MEGLIO DELLA MEDIA REGIONALE. Se Ragusa è la provincia siciliana con il reddito medio più elevato (19.958 euro per abitante), si colloca invece al terz’ultimo posto in regione per variazione della spesa in durevoli: -3,4%. Come rilevato dall’Osservatorio Findomestic solo a Palermo (-1,1%, 8° in Italia), Siracusa (-1,6%), Agrigento (-1,9%) e Trapani (-2,3%) la spesa è diminuita meno della media regionale. A portare la statistica in negativo sono state in particolare Enna (-3,9% di spesa in beni durevoli nel 2022), Caltanissetta (-3,6%), Catania (-3,5%), Ragusa (-3,4%) e il fanalino di coda Messina dove i consumi sono scesi quasi del 5% (-4,9%) posizionando la provincia al 90° posto in Italia. In tutte le province siciliane si rileva una spesa media per famiglia più bassa rispetto al resto d’Italia anche se il dato migliore nella Regione è quello di Catania (2.215 euro per famiglia), che si posiziona 77esima nella graduatoria delle province italiane. All’opposto Enna, con una spesa per famiglia ferma a 1.780 euro, 106esima in graduatoria. Livelli di spesa molto modesti, con posizionamenti oltre il 100esimo posto, si osservano anche per Ragusa, Caltanissetta e Agrigento.
Nel 2022, come rilevato dall’Osservatorio Findomestic, la spesa in beni durevoli nella provincia di Trapani è scesa del 2,3%, meno rispetto alla media regionale del 2,7%. I consumi totali sono stati di 343 milioni di euro che derivano soprattutto dagli acquisti di auto usate (91 milioni di euro, -3% rispetto al 2021) e auto nuove (55 milioni, -11,5%). I motoveicoli valgono, invece, 12 milioni: +23%, la terza crescita più sostenuta del settore in Italia. Tra i beni per la casa è importante il segmento mobili che a Trapani vale 91 milioni di euro (+1,9%). La spesa in elettrodomestici è lievemente calata (-0,5%) a 30 milioni di euro, mentre quella per l’elettronica di consumo è scesa del 10,4% (12 milioni). Anche l’information technology è in negativo: -4,5% e 12 milioni di euro. Il settore della telefonia a Trapani ha avuto uno degli andamenti meno brillanti in Italia: -0,6% di spesa (38 milioni di euro) che vale il 96° posto tra le 107 province italiane.