Dal racconto dell'Odissea di Omero, la giovane regina Penelope rivivrà ai piedi del Tempio di
Segesta. In chiave poetica il mito della giovane donna viene adesso rivisitato e riscritto donando al personaggio una nuova luce: la scuola di teatro Officina Teatro LMC di Trapani presenterà dunque la propria “Penelope” al Segesta Teatro Festival giovedì 3 agosto alle ore 21.00.
Con la regia di Enzo Caputo, l’attrice Alma Passarelli Pula, nei panni della protagonista, e le due ancelle, le danzatrici Lucia Poma e Rosalba Santoro, proporranno al pubblico presente una Penelope “diversa”, rivisitata e sperimentata attraverso uno studio molto particolare sulla percezione del tempo: quello negato, simboleggiato dall’assente Ulisse, impegnato in guerra alla ricerca dell’onore e del mito eterno; quello guadagnato, simboleggiato ovviamente dalla tela che viene fatta e prontamente disfatta, e infine quello rubato, simboleggiato dalle due ancelle che tradiscono la propria regina svelando ai pretendenti il furbo stratagemma. Il risultato è uno spettacolo che, attraverso passi poetici – alcuni tratti dal poema omerico altri invece del tutto originali - danze perfettamente sincronizzate e una colonna sonora moderna e accuratamente scelta, tiene altissima l’attenzione dello spettatore per tutti i sessanta minuti della sua durata.
«Ho scritto la mia Penelope – afferma Alma Passarelli Pula, che del testo teatrale è dunque anche l’autrice – pensandola come attesa e poesia, come anima e silenzioso sguardo sull’essere. Penelope è forza che si concede al mondo, è madre e regina del regno. Non si risparmia mai e suona la vita. Chiama Ulisse e nello stesso tempo lo lascia andare, lo lascia continuare il suoviaggio. Penelope – conclude – è talamo nuziale che si veste d’amore puro».
Attore e regista con oltre quarant’anni di esperienza, Enzo Caputo, dopo avere lavorato con diverse compagnie teatrali e partecipato a diversi laboratori professionali tenuti da alcuni dei più grandi registi e attori italiani di teatro, ha fondato Officina Teatro LMC e negli ultimi quindici anni si è dedicato al teatro lavorando con gruppi che crea e forma personalmente. L’obiettivo principale della sua accademia è la ricerca teatrale finalizzata all’acquisizione di nuove tecniche per la formazione dell’attore attraverso uno studio approfondito della fisicità, della voce e in particolare della libera scrittura artistica: «Quando Alma – afferma – mi ha proposto la regia del progetto Penelope le ho chiesto, essendo una mia allieva, di preparare in totale autonomia tutta la
scrittura scenica ovvero le varie situazioni sceniche, separate per condizioni emotive, e di strutturare la recitazione, sia vocale che fisica, sulla ricerca che stavamo portando avanti ossia la “visione del suono”. Dopo alcuni mesi – conclude – mi presentò il lavoro svolto che trovai notevolmente interessante e decisi di affrontare la regia aggiungendo le figure delle ancelle».