Sarà il bi-Premio Strega Sandro Veronesi, vero “caso letterario” dell’ultimo decennio,
a inaugurare venerdì 21 luglio il KFestival, neonata rassegna di letteratura e musica che prenderà vita a pochi passi dal Tempio di Segesta, che da una manciata di giorni è stato riaperto al pubblico dopo oltre vent’anni e ospita l’installazione Elyma di Gandolfo Gabriele David.
Il K Festival è veramente nuovo di zecca, il primo vagito è fatto di caratteri e suoni, in un sito colmo di storia come è un Parco archeologico, in una porzione dell’isola naturalmente vocata alla parola, sia essa declinata sulla pagina scritta, o nelle canzoni di giovani autori.
E letteratura e scrittura marciano compatte al fianco della musica nella genesi de L'ArabaFenice: costruita dall’Associazione per l’Arte (nata nel 2003 ad Alcamo con l’intento di promuovere la cultura sul territorio trapanese) la rassegna si prepara al suo ottavo anno, e per la prima volta stringe una stretta collaborazione con K, la rivista letteraria de Linkiesta: dal loro matrimonio, nasce appunto questo primo festival. Venerdì e sabato gli autori di K converseranno con i curatori della rivista, Nadia Terranova, Christian Rocca e con Annalisa De Simone. Domenica i riflettori saranno invece puntati su uno dei cantautori italiani più amati della sua generazione, sin dalla nascita del progetto musicale Le luci della centrale elettrica: da solista, Vasco Brondi proporrà i suoi “Viaggi disorganizzati”, canti e letture per pianoforte e violoncello. Viaggi lunghi anni luce e viaggi di pochi chilometri, riflessioni sullo stare immobili e sul desiderio di spostarsi. Con Angelo Trabace al pianoforte e Daniela Savoldi al violoncello. L’ingresso alle tre serate è libero (l' area visitabile del parco archeologico sarà solo quella del Tempio Dorico e del KFestival)
Nella prima serata del KFestival, a colloquio con i tre curatori, ci saranno quindi Sandro Veronesi - sulla scia dei suoi due romanzi più importanti “Caos calmo” (2006) e “Il colibrì” (2020), ma anche della sceneggiatura di Comandante, film diretto da Edoardo de Angelis, a breve nelle sale – e Stefania Auci, altro “caso letterario” che è riuscita con i suoi due volumi da un milione e mezzo di copie, a far appassionare alla saga dei Florio, intere schiere di lettori, che aumenteranno appena sarà disponibile la serie televisiva de I Leoni di Sicilia su Disney, regia di Paolo Genovese, con Miriam Leone, Michele Riondino, Vinicio Marchioni e Donatella Finocchiaro.
La seconda serata, sabato, ospiterà invece la scrittrice, giornalista e traduttrice Romana Petri che con il suo ultimo “Rubare la notte” è arrivata in finale allo Strega; Viola Ardore, autrice dell’appassionante “Oliva Denaro”, ispirato alla storia vera di Franca Viola accaduta a Alcamo, pochi chilometri da Segesta: un romanzo di formazione su una ragazza che negli anni Sessanta, nell’ipotetico paesino siciliano di Martorana, vorrebbe studiare, ma viene rapita e si troverà a dire “no” al matrimonio riparatore che le vorrebbero imporre, come consuetudine. Terza protagonista, la drammaturga e scrittrice Beatrice Monroy sulla scia del suo ultimo libro “Notte, giorno, notte” (Perrone), splendido romanzo che intreccia verità storica, lotta alla mafia, vicende familiari nascoste. Prevista anche una “coda” laboratoriale nei primi weekend di ottobre: K LAB, sessioni di scrittura creativa curate da Nadia Terranova, che nasceranno sempre con la rivista letteraria de Linkiesta.
Il festival L’ArabaFenice è organizzato da Associazione per l’Arte e promosso dall’Assessorato regionale dei Beni Culturali.