Sono giorni di emergenza per l’aeroporto di Trapani Birgi su cui sono stati dirottati molti dei voli previsti per l’aeroporto di Catania quasi totalmente chiuso dopo l’incendio di una settimana fa.
Un’emergenza che ha portato il “Vincenzo Florio” a gestire il triplo di voli e passeggeri normalmente in transito.
I passeggeri diretti a Catania arrivano a Birgi e poi devono prendere una navetta, gratuita, che li porta al Fontanarossa. Percorso inverso fa invece chi doveva partire da Catania.
Ma dopo un primo giorno di naturale sbandamento l’aeroporto trapanese sta gestendo con grande efficienza l’emergenza. E lo dimostrano i commenti dei passeggeri in arrivo. “Ottima organizzazione, mentre altrove è il caos”. “Ti accompagnano fino al pullman e ti danno l’acqua”. “Personale molto gentile”. Sono alcuni dei commenti sui social dei passeggeri transitati dal “Vincenzo Florio”. Un aeroporto che si è dovuto attrezzare. Infatti sono stati predisposti dei percorsi dedicati ai passeggeri “catanesi” per arrivare agli autobus. Alcune associazioni di protezione civile sono operative nello scalo per dare supporto logistico, ma anche sanitario, nell’emergenza. “Siamo qui a dare acqua e l’aiuto che serve ai viaggiatori. Qualche giorno fa una signora si è sentita male e abbiamo fatto le manovre necessarie”, dicono i volontari di una associazione di Paceco.
Perchè questa emergenza cade nel peggior periodo possibile, è la settimana del gran caldo e siamo nel bel mezzo della stagione turistica.
Il personale di Airgest, la società che gestisce l’aeroporto, sta facendo gli straordinari da una settimana. Negli uffici c’è poca gente, sono tutti giù, a dare una mano nel gestire l’emergenza aiutando i viaggiatori. “Stiamo facendo un grande sforzo”, dice il presidente Salvatore Ombra. Ma i Comuni del territorio sono praticamente assenti. Nessun supporto è stato fornito da Misiliscemi, comune in cui ricade il “Vincenzo Florio”, nessun sostegno da Trapani, nè da Marsala con il sindaco Grillo. “Mi aspettavo più aiuto, magari una telefonata, qualche vigile urbano, dai sindaci del territorio. Qui non ci sono vigili urbani, dobbiamo smistare noi il traffico. Ci stiamo coordinando con la Prefettura, ma i sindaci sono assenti” dice Ombra amareggiato.
Aricò a Birgi
Intanto ieri c’è stata la visita dell’assessore regionale ai trasporti Alessandro Aricò: “Siamo venuti a Birgi per ringraziare i vertici ed esprimere il nostro riconoscimento nei confronti di una struttura e del suo personale in prima linea nell’emergenza che ha colpito lo scalo catanese. Abbiamo trovato una aerostazione viva ma senza disordini e lamentele. Gli spazi sono stati ottimizzati per l’accoglienza dei passeggeri, anche grazie al supporto degli uomini e delle strutture della Protezione Civile e ai gate le file scorrono. Anche la logistica e il coordinamento per il trasporto dei passeggeri funzionano. La rete coordinata dall’assessorato Trasporti sta dando i suoi frutti, siamo fiduciosi che nel perdurare dell’emergenza, la situazione resti sotto controllo”.
I numeri dell’emergenza Fontanarossa al Vincenzo Florio
Da lunedì 17 luglio, sono transitati al Vincenzo Florio circa 58.000 passeggeri, con 455 movimenti e un aumento percentuale del 152% rispetto al traffico ordinario. Quindi, una media giornaliera di 11.600 persone e 91 voli, più del triplo del normale. Sono serviti più di 100 pullman per trasportare quotidianamente a Catania i passeggeri. Il parcheggio regge ma comincia ad avere livelli di saturazione importanti. E nel weekend, la situazione va certamente a peggiorare, con ulteriori incrementi.
Il commento del presidente di Airgest, Salvatore Ombra
«Stiamo cercando di evitare disagi ai passeggeri costretti ad ore di attesa. Dal primo minuto – ha sottolineato Salvatore Ombra, guida di Airgest, società di gestione dello scalo trapanese -, al nostro fianco, abbiamo avuto la Prefettura, Protezione Civile, l'Aeronautica e l'Esercito, l’Ast, i bus privati, così come tutti gli operatori che operano all’aeroporto. Per non parlare della Regione Siciliana e della task force coordinata dall'assessore Alessandro Aricò, che non ci ha lasciati un attimo da soli. Sono in contatto costante con il presidente Renato Schifani che, proprio oggi, mi ha chiesto di ringraziare il personale di Airgest, che in questa emergenza non si è risparmiato, seguendo turni massacranti e mantenendo calma e professionalità».
Ombra: «L’emergenza ha rivelato i limiti del collegamento tra gli scali siciliani»
«L'emergenza, ha sì dimostrato che la struttura del Vincenzo Florio è serenamente in grado di reggere volumi di traffico maggiori di quelli a cui è abituato, ma ha anche reso evidente la drammatica fragilità del trasporto intermodale in Sicilia. Parliamoci chiaro – afferma Ombra -, da Trapani si può andare via solo su gomma e il collegamento ferroviario tra gli scali che auspichiamo da anni, è cruciale e non più rimandabile e abbiamo avuto in questo il conforto dell’assessore. La nota meno brillante, di questa situazione – ha aggiunto - è quella del territorio che poco si è interessato all’emergenza, non rendendosi conto di ciò che sta vivendo il proprio aeroporto. Auspichiamo che lo scalo catanese possa tornare al più presto alla normalità e che l'emergenza rientri».