Che il Piano di Produzione e Commercializzazione del comparto pesca sia del 2020 e che venga presentato con breve preavviso di sabato mattina, 5 agosto 2023 presso la sala Laurentina di Trapani, desta curiosità. Alla domanda lecita del perché, risponde Natale Amoroso, presidente dell’Organizzazione di Produttori della Pesca (O.P.) di Trapani, ad apertura della conferenza. “A parte il periodo post pandemico e tutte le situazioni contingenti seguite, il Ministero delle Politiche Agricole e forestali, non ha mai redatto la richiesta dei piani successivi quindi ha sempre prorogato il piano 2020, seppur emettendo delle risorse. Noi annualmente abbiamo rivisitato il piano e lo abbiamo reintegrato con delle azioni innovative”.
Nei giorni scorsi sono stati erogati i finanziamenti del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca –FEAMP e questo ha di fatto messo il booster alla messa in atto del Piano di Produzione e Commercializzazione 2020 tanto che gli organizzatori, che non si sono fatti trovare impreparati, hanno annunciato una prossima imminente conferenza di fine lavori.
PIANO DI PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE: OBIETTIVI E FINALITÀ
L’Organizzazione di Produttori della Pesca di Trapani, riconosciuta nel 2009 dal Ministero delle Politiche Agricole e forestali, con una flotta di 65 pescherecci associa ben tre cooperative di categoria: Ittiturismo La Tramontana, Fra Pescatori S. Alberto, Mediterranea Pesca.
“Quando noi oggi, nel 2023, facciamo una presentazione su un piano che si chiama 2014-2020, significa che siamo in forte ritardo soprattutto nei confronti dei giovani” osserva Domenico Leone, presidente Agripesca Sicilia. “La pesca ha perso appeal sulle nuove generazioni. Nel 2009, anno in cui OPP è stata fondata erano 128 unità e ad oggi si sono dimezzate. Questo ci fa capire la crisi in cui versa il comparto pesca. Abbiamo bisogno di un piano di sviluppo reale che consenta alla pesca di risollevarsi”.
Attraverso il Piano di Produzione e Commercializzazione si vuole potenziare la gestione della pesca.
“Oggi si parla di contratti di filiera – precisa durante la conferenza Natale Amoroso- ma noi anzitempo avevamo creato una filiera territoriale a prescindere, utilizzando una normativa regionale che riunisce tutto il settore seguendolo dal prelievo, alla messa a terra alla ristorazione. Grazie a questa normativa regionale possiamo trasformare, distribuire e commercializzare il prodotto, promuoverlo valorizzarlo e possiamo fare interventi di natura ambientale. Non nascondo che NON è stato facile sfruttare la legge regionale, ma ci siamo riusciti.”
Altro obiettivo la promozione di Attività di Pesca Sostenibili, attraverso la identificazione e prevenzione collettiva dei rischi relativi alla sicurezza sul luogo di lavoro e in mare. La sede operativa dell’Organizzazione di Produttori della Pesca di Trapani in Via Lina Marini, sarà luogo di attività di vendita e piccolo mercato. Qui i soci offriranno prodotti di pescato certificato, etichettato e tracciato lungo tutta la filiera, dal momento della pesca alla tavola, ristorante o casa che sia. Munita di banconi, attrezzature refrigeranti e tavoli da pesata, la sede operativa, che verrà successivamente ampliata, è normata ASL, ottempera alle disposizioni previste dalla normativa vigente e risponde alle linee sanitarie anti covid, particolare questo che è valso una premialità al progetto.
BLOCKCHAIN E INNOVAZIONE
Che sia un Piano adeguato ai tempi e non cristallizzato al 2020, lo dimostrano gli sviluppi apportati con le ultime proroghe 2022-2023. Il Piano dell’O.P. è proiettato oltre che alla vendita diretta, anche all’e-commerce. Con l’obiettivo di garantire al consumatore la tracciabilità dei prodotti della pesca con informazioni chiare e sicure, l’O.P. ha applicato la blockchain su tutta la filiera rendendola fruibile attraverso un QR code, il codice a barre a risposta rapida.
Il progetto Blockchain Mare Nostrum,progetatto da ittiturismo La Tramontana e l’associazione Arcadia, è un progetto di cooperazione transfrontaliera Italia Tunisia. I partner sono sei: Comune di Mazara del Vallo, GIPP Gruppo Interprofessionale dei Prodotti della Pesca, Distretto della Pesca e Crescita Blu-CosVap, Sogest Ambiente Srl- scienze ambientali e agroalimentari e Sqli Service- ingegneria informatica.
“Blockchain è una catena composta di nodi – spiega Lina Stabile, presidente dell'Associazione Arcadia (aderente all'ATS) – all’interno di questa ‘piattaforma’, per dirla semplicemente, gli operatori possono inserire delle transazioni. Ogni transazione rappresenta un blocco. Questo blocco viene inserito nella rete, tutti gli operatori la validano e questo blocco diventa un anello di questa catena. Cosa importante della blockchain è che i dati inseriti non sono modificabili”.
Ogni transazione viene fatta con smartphone web3 e su piattaforma ethereum. La catena valida Il pescato e la validazione nell’e-commerce o al dettaglio, è fruibile al consumatore finale tramite QR code e apposite app.
ALIMENTAZIONE FUNZIONALE E PESCE AL 5% DI SALE
Con l’obiettivo poi di immettere sul mercato i prodotti della pesca dei membri dell’organizzazione sostenibili einterni all’economia circolare, l’O.P. ha avviato una collaborazione con l’Istituto di Biologia Marina Consorzio Universitario di Trapani, con il Progetto Innovittica coordinato dal prof.re Andrea Santulli.
L’approccio multidisciplinare operato dal dipartimento va dalla valutazione della qualità al monitoraggio della data di scadenza degli alimenti, attraverso poi studi specifici sui sapori e l’appeal del consumer, si rende il pescato alimento funzionale.
Ma cosa è un alimento funzionale? E’ un alimento le cui proprietà nutrizionali sono scientificamente capaci di influire positivamente sulla salute. Rendere un alimento funzionale significa rendere il suo valore sul mercato 4- 5 volte superiore. Significa minimizzare al massimo lo scarto e valorizzazione al massimo il pescato. (VIDEO)
“Di tutte le cose che abbiamo messo in atto, ho scelto di parlare della produzione di prodotti a basso tenore di sodio. – afferma il prof.re Andrea Santulli dell’Istituto di Biologia Marina di Trapani Per l’Unione Europea infatti il consumo del sale deve essere di 5 grammi al giorno. “Sembra una banalità ma è stato calcolato che il consumo di soli 5 grammi al giorno di sale diminuiscono del 23% il rischio di ictus e del 17% il rischio di infarto. Intervenire significa incidere sulla spesa sanitaria. Partendo da qui abbiamo trasferito le nostre competenze a livello di produzione”. E come? Trapani è produttrice di sale e di alimenti salati, come la bottarga. “La nostra idea è di unirli per incrementare la connotazione territoriale dei nostri prodotti”. Come coniugare questa produzione con le direttive europee? La cooperazione con O.P. permette molti connubi.
Un primo esempio è l’aggiunta di sale per ottenere un alimento funzionale, ad esempio ala farina di spicara, di produzione della Nettuno Sport Trapani. Se poi sul barattolino in vetro ci fosse il marchio Sosalt IGP sale marino, il valore del prodotto aumenterebbe. Altro esempio, è la diminuzione del contenuto di sale nel pesce immesso sul mercato. L’esempio è sui caponi, animali che raggiungono anche 20, 40 centimetri, che affumicati in laboratorio attraverso una procedura sperimentale, presentano una riduzione del socio del 50%.