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14/08/2023 06:00:00

Vino: anche la giunta comunale di Trapani chiede aiuti per i viticoltori

La giunta comunale di Trapani, su proposta dell'assessore Giuseppe Pellegrino, ha votato un documento politico a sostegno del comparto vitivinicolo. 

Negli ultimi vent'anni la superficie vitata si è ridotta di almeno il 40%. I vigneti, inoltre sono stati colpiti dalla peronospora con gravi ripercussioni economiche. Qui un approfondimento di Tp24.

La giunta invita il Governo nazionale ad intervenire su Agea al fine di anticipare al 30 settembre il pagamento delle misure agro ambientali, oltre che attivare "misure di intervento per compensare le perdite di reddito alle imprese viticole, dovute anche all'aumento generale dei costi dei principali fattori di produzione e alle avversità di questi ultimi mesi, stanziando almeno 70 milioni di euro".

L'amministrazione comunale di Trapani, inoltre, chiede aiuti finanziari diretti per i viticoltori, in maniera da sostenere la loro sopravvivenza. Altre amministrazioni comunali del territorio, in questi giorni, hanno approvato documenti simili. 

Ecco il testo completo.

Documento politico a sostegno del settore vitivinicolo trapanese
La Giunta del comune di Trapani, in considerazione della gravissima crisi che sta affliggendo il settore vitivinicolo trapanese, in conseguenza anche di vari incontri organizzati in vari comuni, nonché dell' importanza economica, sociale e culturale del comparto per il nostro territorio tra i più vitati d’Italia, in totale condivisione con la Deputazione Regionale trapanese, si fa portavoce, nel massimo consesso civico, del grido di aiuto mosso dai nostri viticoltori presso il governo regionale e nazionale.
Premesso che:
Il settore vitivinicolo del Trapanese riveste un ruolo fondamentale per l'economia locale, la provincia di Trapani negli anni 2000 contava su circa 160.000 ettari di superficie vitata ed il 50% si trovava in provincia di Trapani , nel 2009 si contavano in Sicilia 125.000 ettari, adesso siamo sui 100.000 ettari e la provincia di Trapani ne possiede circa il 50%. La viticoltura rappresenta anche l'identità e il patrimonio culturale della nostra comunità e non possiamo distruggerla anche per il valore paesaggistico che ricopre;
L’aumento dei costi diffuso e generalizzato dell’energia e dei fattori di produzione derivata dal conflitto russo-ucraino hanno messo in serio pericolo la sostenibilità economica di tutta la filiera vitivinicola
I vitivinicoltori trapanesi stanno affrontando enormi difficoltà finanziarie e molte rischiano di dover chiudere i battenti se non vengono adottate misure di sostegno immediate ed efficaci.
Il cambiamento climatico acuisce il rischio di fenomeni quali piogge anomale, siccità, incidenza delle fitopatie che rendono, come quest’anno, un calo della produzione che potrebbe superare il 50% ma, con un prodotto di altà qualità. La nostra viticoltura è assoggettata in grande parte alla coltivazione del biologico facilmente gestibile con il nostro clima. La Sicilia e la provincia di Trapani ripongono molte aspettative dalla valorizzazione delle produzioni ecosostenibili.
L’infezione da peronospora che quest’anno ha colpito i vigneti rischia di creare un ulteriore grave danno ad una situazione già compromessa, portando ad un grave calo della produzione, in taluni casi anche oltre al 50%.
Gli Ispettorati provinciale Agricoltura hanno già relazionato sui danni causati dal forte attacco della peronospera ed a seguire altro forte danno causato dalle altissime temperature – sembra che sia stato valutato un danno medio del 50% e del 20% per l’intera provincia di Trapani – E’ stato pure detto che dalle denuncie di raccolta in maniera immediata si potrebbe calcolare il danno aziendale ed in relazione alle somme da distribuire in tempi celeri si possa indennizzare il viticoltore che non può aspettare anni.
Considerato che:
Il settore vitivinicolo trapanese necessita di misure di emergenza volte a sostenerne la ripresa economica e a garantire la sopravvivenza delle imprese vitevinicole;
L'applicazione di misure puntuali e concrete può consentire l’immissione di liquidità nel sistema che sarà fondamentale per la sostenibilità e la competitività degli agricoltori e delle cantine sociali del trapanese;
La distillazione di emergenza sembra che sia stata programmata con 12,5 milioni di euro, può essere un mezzo utile per alleggerire il mercato del vino, riducendo l'offerta di vino in eccesso e creando un meccanismo di compensazione economico-finanziaria non solo per le cantine ma, anche per i soci vitivinicoltori
La vendemmia verde poteva rappresentare una pratica agronomica efficace per migliorare la qualità delle uve, già compromesse dall’attacco della peronospora, riducendo i quantitativi e consentendo alle cantine di concentrarsi sulla produzione di vini di elevata qualità e valore aggiunto. Proprio per il raggiungimento del valore aggiunto, non è pensabile che le DOC, Sicilia e tutte le altre non abbiano un prezzo minimo di salvaguardia per evitare costituzioni di cartelli e speculazioni.
L'utilizzo del regime de minimis può essere un'opportunità per concedere aiuti finanziari diretti agli agricoltori per far fronte alle crisi, offrendo loro un sollievo immediato;
La ristrutturazione del debito delle cantine siciliane permetterebbe di alleggerire il carico finanziario e agevolare gli investimenti e la sopravvivenza stessa delle imprese della filiera vitivinicola che parte dal vitivinicoltore fino ad arrivare all’industri viticola;

Pertanto la Giunta Tranchida invita il Consiglio comunale di Trapani a condividere il presente documento politico invitando la Regione:
1. A gestire la distillazione di emergenza già finanziata per € 12,5 milioni, per alleggerire il mercato del vino e fornire un sostegno economico alle cantine vinicole e produttori vitivinicoli trapanesi in crisi;
2. A sostenere attivamente anche ormai dalle prossime annate agrarie la eventuale pratica della vendemmia verde nei vigneti siciliani se necessaria. Quest’anno sarebbe stata salutare. Purtroppo nella presente annata agraria la programmazione dell’OCM vino che disporrebbe complessivamente in Sicilia di circa 50 milioni di euro ha impegnato tutto sia per l’OCM vino, ristrutturazione vigneti che per OCM vino investimenti, assegnando per le industrie vitivinicole soprattutto private circa 30 milioni di euro;
3. A sollecitare gli organi competenti affinché venga attuato un piano di ristrutturazione del debito delle cantine siciliane, che permetta di alleggerire il peso finanziario sulle imprese vinicole senza dimenticare pari sostegno direttamente al socio vitivinicoltore;
4. A vigiliare sul Governo Regionale al fine di fare mantenere l’impegno politico assunto, così come annunciato dall’On. Safina e altri di erogare almeno 20 milioni di euro nella prossima Finanziaria regionale.
5. A mettere in azione l’Osservatorio equità e giustizia nelle filiere agricole e alimentari di cui alla legge regionale n. 19 del 2014 al fine di contrastare eventuali formazioni di cartello dei prezzi delle uve in questo caso.

Si invita altresì il Governo Nazionale
1. Ad intervenire su AGEA al fine di anticipare al 30 settembre il pagamento delle misure agro ambientali e alla domanda unica di pagamento le agevolazioni Agea per le coltivazioni e le misure agroambientali di Riduzione Fitofarmaci e Biologico ( intervento a costo zero);
2. Attivare “misure di intervento per compensare le perdite di reddito alle imprese viticole siciliane dovute anche all’aumento generale dei costi dei principali fattori di produzione e alle avversità di questi ultimi mesi stanziando almeno 70 milioni di euro;
3. A favorire l'applicazione del regime de minimis per consentire ai viticoltori di ricevere aiuti finanziari diretti, che possano contribuire alla loro sopravvivenza ed all’immissione di liquidità nel comparto;
4. A inserire nel fondo di Solidarietà “Agricat” anche le piogge insistenti di maggio e giugno 2023 che vanno ad aggiungersi alle alluvioni – gelo-brina e siccità.