“Da Marsala all’aeroporto di Birgi 130 euro? Macchè. Le nostre tariffe sono fisse, e quel prezzo non lo faremmo mai. Lottiamo ogni giorno contro gli abusivi”.
I tassisti di Marsala non ci stanno, non vogliono passare per chi spenna i turisti. Ha suscitato molto clamore, nei giorni scorsi, la segnalazione di una signora alla quale sarebbero stati chiesti 130 euro per essere portata in taxi da Marsala all’aeroporto di Trapani-Birgi. La donna ha perso il treno per arrivare a Birgi e ha chiesto se ci fosse il taxi. Ha chiamato il numero di un servizio taxi cittadino e gli è stato comunicato il costo shock della corsa. Un prezzo spropositato. Che infatti non rientra per nulla nel tariffario, fisso, per la corsa Marsala aeroporto di Birgi. Rocco Tranchida, tassista di Marsala e presidente regionale della Cna Taxi, ha una spiegazione: “probabilmente c’è stato un malinteso, chi ha preso la chiamata magari ha capito che doveva andare all’aeroporto di Palermo, in quel caso sì che la tariffa è alta, vista la distanza”. Il mistero potrebbe essere risolto. Ma quanto costa prendere un taxi dagli stalli di Marsala all’aeroporto di Birgi? La tariffa è fissa: 30 euro, fino a quattro persone. Per trasportare più clienti occorrono mezzi più capienti e il costo complessivo potrebbe salire. La tariffa fissa è stata decisa qualche anno fa dal Comune e dai tassisti per uniformare i prezzi e tentare di dare una spallata agli abusivi che, ognuno per conto proprio, applicava (e continua a farlo) tariffe “libere”. “Se ciò dovesse accadere, o se qualcuno dovesse applicare tariffe esagerate invitiamo a denunciare tutto agli organi competenti”, sottolinea Tranchida.
A Marsala sono una decina i taxi regolarmente registrati e con licenza, e che sono prenotabili attraverso un numero di servizio fisso. Sempre una decina sono gli stalli sparsi per il centro storico, dalla stazione a piazza della Vittoria, al Monumento ai Mille, Piazza del Popolo, Porto, Porto turistico.
La storia del prezzo esagerato è l’occasione per fare il punto su una categoria che sconta una concorrenza sleale, che è quella degli abusivi. “Abbiamo fatto diverse battaglie contro gli abusivi, abbiamo anche fatto una denuncia penale nei confronti di un tassista abusivo che continua a circolare e ad operare”, racconta Tranchida. L’abusivo metterebbe, senza autorizzazione, sul tettuccio la scritta taxi e chiamerebbe i turisti per accaparrarsi le corse come se fosse al mercato.
Di situazioni borderline ce ne sono tante, però, anche spostandoci dal centro città. Qualcosa di poco trasparente si muove ad esempio con i servizi transfer nella zona del kite.
“Segnalare episodi di abusivismo serve a proteggere una categoria che paga le tasse e che garantisce al viaggiatore trasparenza sui costi, noi abbiamo un tassametro che non può essere disatteso”, aggiunge il referente di Cna.
Quella che sta volgendo al termine è però stata un’estate abbastanza positiva per i tassisti che hanno lavorato molto soprattutto nel periodo in cui l’aeroporto di Birgi ha accolto i voli previsti per Catania, durante la chiusura dello scalo di Fontanarossa. “Abbiamo fatto i salti mortali per accontentare quanti più viaggiatori, anche con i viaggi ‘collettivi’”.
La vita del tassista a Marsala è molto movimentata, soprattutto in questo periodo, ma non ci sono problemi di sicurezza. In altre città si sono sentiti episodi di aggressione nei confronti dei tassisti. “A Marsala no, certo c’è sempre qualche inconveniente, ma è nella norma, nulla di violento”. I tassisti girano molto, in lungo e in largo, e hanno la possibilità ad esempio di prendere percorsi alternativi per evitare il traffico. Spesso i taxi percorrono strade in cui ci sono rifiuti e degrado, e sono molte a Marsala. “Non è una bella immagine per la città” dice Tranchida. “Mi vergogno io, figuriamoci cosa pensa un visitatore”.