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05/10/2023 06:00:00

Gasolio alle stelle, i pescatori di Mazara non ce la fanno più

Novanta per cento e 0,90 euro/litro per l’acquisto del gasolio. Il primo rappresenta, da solo, il numero percentuale - che incide come costo di gestione - del preziosissimo carburante che spinge i motori dei pescherecci mazaresi; il secondo, invece, il prezzo esorbitante ormai pagato dagli armatori mazaresi e non solo.


NUMERI DA PAURA - Sono numeri da paura quelli che sempre più incidono, come costi fissi, nella gestione d’impresa per le poche imbarcazioni da pesca rimaste nella marineria mazarese, quella che, una volta, si definiva la più grande flotta peschereccia italiana.

LO STATO DI AGITAZIONE - Proprio pochi giorni fa, per attirare l’attenzione su un comparto, ormai giunto allo sfinimento, è stato proclamato uno ‘stato di agitazione’ che pare non sia da intendersi come uno sciopero vero e proprio. “L’associazione ‘Liberi Armatori’ - si legge in una nota stampa diramata nei giorni scorsi - con la presente proclama lo stato di agitazione della flotta peschereccia di Mazara del Vallo dei nostri associati. In data 26/09/2023 gli armatori soci della scrivente riunitisi presso la nostra sede, ritiene necessaria allo stato attuale di crisi della marineria, di proclamare lo stato di agitazione per le motivazioni in controversia di seguito elencate: 1. Il settore si ritrova ad affrontare grandissime difficoltà causato dal caro gasolio, i pescherecci non riescono a partire dal porto per fare una bordata di pesca poiché il costo del carburante è altissimo, cui incide al 90% sui costi di un peschereccio. Alcuni pescherecci con sacrifici enormi sono partiti per evitare l’usura di tutte le attrezzature di bordo creando un doppio danno. Fermi prolungati nei porti per fermo temporaneo obbligatorio continuativo, giorni di recupero e fermo aggiuntivo obbligatorio, causano usura a tutte le attrezzature da pesca e il peschereccio stesso. Causando anche una grossa perdita economica per l’armatore cui deve affrontare giornalmente manutenzione ed evitare ulteriori danni; 2. Imploriamo il nostro governo di poter attivare al più presto un Bonus fiscale sul gasolio per aiutare i pescherecci come nel 2022, per evitare il blocco totale di tutte le attività compreso l’indotto e perdite di posti di lavoro; 3. Ulteriore problema arriva dalla massiccia importazione di prodotti ittici dai paesi extracomunitari. Importazione non regolamentata e con prezzi di cui non possiamo concorrere e in alcuni casi venduta al consumatore come prodotto della pesca italiano; 4. Chiediamo al nostro Ministro di agevolare/pubblicizzare al più presto, un nostro progetto per istruire/formare personale marittimo/pescatore uomo/donna di qualsiasi nazionalità, in modo che si possano equipaggiare i nostri pescherecci per continuare a fare i pescatori; 5. I punti sopra descritti sono di vitale importanza per tutte le marinerie e quindi si necessita l’urgenza.

AGEVOLARE/PUBBLICIZZARE AL PIÙ PRESTO IL FERMO DEFINITIVO DEI PESCHERECCI - “Nel caso - conclude la nota stampa diramata nei giorni scorsi - non ci siano le condizioni per poter adempiere ai punti sopra descritti, la preghiamo di agevolare/pubblicizzare al più presto il Fermo Definitivo dei pescherecci. Pertanto, sulla scorta di quanto esposto la scrivente A.A.L.M. conferma lo stato di agitazione e chiede la formale attivazione, nei tempi di legge, della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione ai sensi della Legge 146/90 e della Legge 83/00 e successive modifiche. Lo stato di agitazione sarà a tempo indeterminato e sarà comunicato agli uffici di competenza il termine”.

MA NON PER TUTTI - Se c’è un’altra cosa, invece, che fa poca o nessuna ‘paura’ alle istituzioni - e a quanti dovrebbero intervenire su queste ultraventennali problematiche del comparto pesca, non solo mazarese - è la storica divisione delle associazioni armatoriali che, in Città, vanno - come sempre - in ordine sparso: ognuno per i fatti propri. Se i ‘liberi armatori Mazara’ si ‘agitano’ Federpesca Sicilia invece pratica ed invita tutti alla calma. Il responsabile Sicilia di Federpesca, l’armatore mazarese Santo Adamo, ha, infatti, fatto sapere subito che: “Gli associati di Federpesca non hanno aderito a nessuno stato di agitazione”. Adamo ha spiegato il non senso di una cosa del genere quando vi sono pescherecci in mare ed alcuni in fase di fermo obbligatorio.

 

Alessandro Accardo Palumbo
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