L’ex magistrato Maria Angioni - sotto processo al Tribunale di Marsala (monocratico) con l’accusa di avere diffamato l’ex ispettore di polizia mazarese Vincenzo Tumbiolo – avrebbe fatto confusione (lei ha recentemente sostenuto che è stata indotta in errore da
quanto ha letto sul web) con un altro poliziotto che ha lo stesso cognome.
E cioè Baldassare Tumbiolo, sovrintendente all’epoca del sequestro Denise Pipitone. Furono, infatti, Baldassare Tumbiolo e l’ispettore Rosario Accomando, subito dopo la scomparsa della bambina (1 settembre 2004), a recarsi nella palazzina dove abitava Anna Corona, non perquisendo però l’abitazione di quest’ultima, ma di una vicina di casa a piano terra, dove la Corona abitava, a quanto pare, fino ad un paio di anni prima.
Nel processo a Jessica Pulizzi, poi assolta, con sentenza definitiva, dall’accusa di concorso nel sequestro di Denise, i due poliziotti spiegarono che furono sostanzialmente tratti in inganno da Anna Corona, che quando loro le dissero che dovevano parlare
con lei, questa li avrebbe fatti entrare nella casa della vicina. E il prossimo 26 gennaio, Baldassare Tumbiolo e Rosario Accomando saranno chiamati a testimoniare nel processo alla Angioni, querelata dall’ispettore Vincenzo Tumbiolo dopo avere dichiarato in televisione (trasmissione “Mattino 5” del 27 maggio 2021) che questi, nell’ambito delle ricerche della piccola Denise Pipitone, sarebbe stato uno degli uomini delle forze dell’ordine che l’1 settembre 2004 si recarono nell’immobile dove abitava Anna Corona, sbagliando però appartamento.
“Così insinuando – afferma l’accusa – nuovamente irregolarità nello svolgimento di tale accesso”. Tra quei poliziotti, però, evidenzia l’accusa, non c’era l’ispettore Tumbiolo, in quanto “sospeso dal servizio dal luglio 2002 al 2 febbraio 2005, in seguito ad una misura cautelare emessa nell’ambito di un’indagine della quale era titolare proprio la dottoressa Angioni”. L’ex poliziotto è stato, poi, assolto con sentenza definitiva. E nel processo alla Angioni si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato trapanese Giuseppe De Luca. Nell’ultima udienza del processo all’ex magistrato, Vincenzo Tumbiolo ha ribadito quanto già affermato nella sua querela. Tra la fine del 2004 e il 2005, Maria Angioni, allora pm a Marsala, coordinò, con il procuratore Antonino Silvio Sciuto, le indagini sul sequestro Denise. Difesa dall’avvocato palermitano Stefano Giordano, nella precedente udienza Maria Angioni ha rilasciato dichiarazioni spontanee: “Per quanto riguarda il famoso accesso del primo settembre alla casa di Anna Corona, che costituisce l'argomento di questo processo – ha affermato - nel momento in cui io ho detto: ‘bisogna fare una chiacchierata con l'Ispettore Vincenzo Tumbiolo e con l'altro ufficiale di pg al comando’, non intendevo diffamare i due, ma mettere in evidenza che sarebbe stato necessario approfondire tutto quell'argomento.
Ho citato l'ispettore Vincenzo Tumbiolo perché, chiaramente dovete tenere presente che io ho parlato dopo circa 17 anni
dal momento in cui ho lasciato la Procura e non mi sono portata via nemmeno un atto. (…) Per quanto riguarda l’ispettore Tumbiolo, (…) da tre fonti giornalistiche, (…) cioè (…) un articolo di TP24, un articolo sul sito di Chi L'ha Visto e anche (…) uno scritto pubblicato sul sito dello studio legale dell’avvocato Frazzitta, io lessi che all'accesso aveva partecipato l’ispettore Tumbiolo. (…)
Ad ogni modo, quando ho letto questi tre articoli di giornale, io ho cominciato a pensare che veramente potesse aver partecipato l'Ispettore Tumbiolo. (…) quindi ho commesso un errore e me ne scuso oggi con l'Ispettore Tumbiolo”. Nel corso della stessa udienza, la difesa dell’imputata ha prodotto i tre articoli menzionati. Il processo si tiene davanti al giudice monocratico Bruno Vivona.
I due poliziotti citati per l’udienza del prossimo 26 gennaio furono ascoltati dal Tribunale di Marsala l’11 gennaio 2013 nel corso del processo a Jessica Pulizzi. Rosario Accomando dichiarò: “La signora Corona, verso le 16 del primo settembre 2004, ci ha fatto entrare nell’appartamento a piano terra a sinistra dell’androne d’ingresso (si trattava dell’appartamento di Giacoma Pisciotta,
vicina di casa della Corona, che invece abitava al primo piano, ndr). Io ho creduto che si trattasse dell’abitazione della Corona, perché lei, dopo essere arrivata, si è fermata li e ci ha detto ‘accomodatevi’. E’ stata un’ispezione sommaria, durata circa cinque minuti. Non siamo saliti al primo piano. Era Tumbiolo a parlare con la Corona, dicendole che era scomparsa una bambina’’.
Subito dopo venne ascoltato il sovrintendente Baldassare Tumbiolo, che disse: “Sono quello che ha ricevuto la denuncia di scomparsa della bambina”.