Cosa rimane degli spazi pubblici verdi delle ex saline Modica e Collegio? Ben poco dopo il 26 febbraio.
Questa è la data dell’esproprio dei beni immobili che intralciano la realizzazione del sottopasso lungo la ferrovia Trapani – Palermo via Milo.
Altra gettata di cemento che si aggiunge ai 6000 metri quadri della RSA sorta a pochi metri. Sempre meno verde a Trapani.
Ancor meno se si guarda dall’altro lato di via Virgilio, dove il piano di lottizzazione pensato sulla ex salina, prevede un cinema multisala e altri due locali commerciali alle spalle della ex Questura.
SOTTO
Ci vorranno solo tre ore, dalle 10.30 alle 13.30 del prossimo lunedì 26 febbraio, alla ItalFerr, società delle Ferrovie dello Stato, per “procedere alla occupazione d’urgenza degli immobili” che avverrà con o senza la presenza dei proprietari.
Basteranno due testimoni, pur di liberare la via al sottopasso.
L’opera, dal costo di 12 milioni, unirà via Virgilio a via Marsala eliminando il passaggio a livello ed è stata molto contestata per via dei continui allagamenti che si verificano in zona e dei timori per la stabilità degli edifici circostanti. Paure superate dai progettisti che hanno previsto un drenaggio con pompe idriche.
RSA
Almeno fino a marzo del 2019, quando il Consiglio comunale approva la variante per far partire i lavori, nonostante alcuni consiglieri di opposizione abbiano sollevato dubbi e perplessità, legate anche al costruendo sottopasso.
Francesca Trapani, oggi coordinatrice del M5s, all’epoca consigliera, aveva evidenziato come il rischio fosse che quell’area non riuscisse più a drenare la pioggia, riversandola su via Virgilio. “Era un’area vocata naturalmente a diventare parco urbano, sta diventando l’ennesimo monumento al cemento”.
SUPERSTRADA ZES
Dall’altro lato di via Virgilio, le cose non vanno meglio. A rischio c’è l’ambiente, trattandosi di un’area Iba, riconosciuta come “importante per gli uccelli e la biodiversità”, ma anche la sicurezza della città nel suo complesso.
Le ex saline sono sfiorate dalla superstrada della Zes che collega l’autostrada al porto di Trapani. Frutto di una variante al piano regolatore, è finalizzata a snellire il traffico deviando i mezzi pesanti attraverso l’innesto di sette rotatorie e più tratti a corsia multipla.
CINEMA MULTISALA
Il caso ex saline si completa con la lottizzazione dell’area alle spalle delle “cinque torri”, a pochi metri dalla sezione staccata della Questura.
Sono previste le costruzioni di un cinema multisala e di due locali commerciali.
Questi tre edifici sono previsti nel nuovo sviluppo urbanistico e hanno fatto insorgere gli abitanti del quartiere e gli ambientalisti.
IL DIBATTITO POLITICO
A dar voce alle proteste a difesa di quel poco di natura rimasta in città, la deputata M5s Cristina Ciminnisi la quale ha inviato al sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, una lettera nella quale chiede la «revisione e l’aggiornamento del Piano per l’Assetto Idrogeologico» della città "e un suo coerente raccordo con gli strumenti di pianificazione urbanistica".
Nella nota la deputata sottolinea che «è urgente tutelare un’area della città che ha visto, negli anni più recenti, un progressivo consumo del suolo, con conseguente riduzione delle zone permeabili».
L’assessore Pellegrino è di parere opposto.
“Stiamo redigendo il nuovo piano urbanistico generale, quindi, nell’ambito di questa pianificazione – precisa l’assessore all’Urbanistica -, a livello geologico, dobbiamo fare una verifica di invarianza idraulica. Sicuramente, per presentare una revisione del Pai bisogna affidare incarichi e redigere degli studi, quindi, verificheremo successivamente se farlo. La nostra pianificazione è impostata sulla sostenibilità e i punti fondamentali sono il consumo di suolo zero.
Quell’area di ex saline, che va dalla ferrovia a via Zir, dal 1968 è edificabile e nel programma di fabbricazione di Trapani, compreso quello del 2010. La pianificazione è pubblica e accessibile a tutti. Lì verrà realizzato un parco che sorgerà anche in accordo con i proprietari – conclude Pellegrino -. Ricordo che i residenti hanno acquistato case costruite sulle ex saline e che questa lottizzazione è del 2010. Adesso è stata presentata una variante, ma c’è anche un progetto di verde adeguato, pure per i canali.
Con la strada della Zes, infatti, sotto le rotatorie che verranno costruite, sono previste vasche di 500 metri cubi dove l’acqua decanterà, finendo nel canale Reda, attorno alle saline. E ancora, queste vasche sono state individuate come possibili vasche di laminazione”.
“Nulla si impara dalla storia”, ribatte Cristina Ciminnisi, che si chiede "cosa ne pensa Giacomo Tranchida delle dichiarazioni del suo assessore Pellegrino? Non è stato forse lui, dopo le alluvioni, a commissionare lo studio Venturini, che invita a salvare quell’area? Si ragiona – dice Ciminnisi – come se a distanza di cinquant’anni fosse legittimo continuare a fare scempio del territorio come è stato fatto negli anni ‘70, senza nulla imparare dalla storia.
Pellegrino e soprattutto il silente Tranchida non hanno smentito che quell’area nel PUG è qualificata “ad alta trasformabilità", cioè che può essere completamente trasformata rispetto allo stato attuale. Altro che tutela, altro che parchi urbani, altro che salvare la città dalle alluvioni. Qui si vuole continuare il sacco di Trapani iniziato 60 anni fa.
Ritengo che sia urgente – conclude Ciminnisi – chiedere agli organi competenti la revisione ed aggiornamento del Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) di Trapani con riferimento a un’area della città che ha visto, negli anni più recenti, un progressivo consumo del suolo, con conseguente riduzione delle zone permeabili. Poi saranno le autorità preposte a valutare".
Anche il PSI, insieme alla deputata come i 5 Stelle M5s Cristina Ciminnisi, invita il Sindaco Tranchida a rivedere e ad aggiornare il Piano per l'Assetto Idrogeologico della città, garantendo la salvaguardia di questa preziosa area verde.
La cittadinanza ha il diritto di vivere in un ambiente sano e sicuro, e noi ci batteremo con tenacia per difendere questo diritto.
Il Partito Socialista Italiano si schiera con decisione contro questo scempio urbanistico.
Non possiamo permettere che l'ennesimo polmone verde venga sacrificato sull'altare del profitto e della speculazione edilizia. L'area in questione è un'Iba (Important Bird Area), riconosciuta come sito di fondamentale importanza per la biodiversità e la nidificazione di numerose specie di uccelli.
Inoltre, il canale svolge un ruolo cruciale nel sistema di drenaggio urbano, mitigando il rischio di allagamenti in caso di forti piogge.
In un momento storico in cui la tutela del territorio e la lotta ai cambiamenti climatici dovrebbero essere prioritarie, la cementificazione del canale rappresenta un passo indietro inaccettabile - così Nino Oddo Vice segretario Nazionale del PSI.
Anna Restivo