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19/03/2024 09:20:00

Andrea Cionci: "Papa Ratzinger costretto a togliersi di mezzo"

Andrea Cionci è uno storico dell’arte, giornalista romano, collaboratore di diversi giornali nazionali e autore di «Codice Ratzinger» (Maggio 2023, ed. Byoblu), un testo che ha venduto oltre 20.000 copie, tradotto in 5 lingue, vincitore di due premi giornalisti e presentato 104 volte in altrettante città italiane su invito dei lettori. Da ultimo, a Marsala e a Palermo, i giorni 16 e 17 marzo. Lo scenario che Cionci descrive è sconvolgente: papa Ratzinger, costretto a togliersi di mezzo da poteri forti globalisti, avrebbe applicato un perfetto piano antiusurpazione pronto fin dal 1983, dai profondi risvolti teologici, rendendo Francesco un antipapa.

Qual è il punto della questione?

Dopo un’inchiesta quadriennale, ricca di 900 articoli e 600 podcast, aiutato da latinisti, giuristi e storici della Chiesa, ho compreso che nella sua “Declaratio” di dimissioni dell’11 febbraio 2013, Benedetto XVI ha annunciato qualcosa di molto diverso da quanto è stato fatto capire. La questione, in sintesi, è semplicissima: papa Ratzinger è stato costretto a togliersi di mezzo da poteri
forti globalisti e legati alla massoneria internazionale. Tuttavia, egli ha applicato un perfetto sistema antiusurpazione pronto fin dal 1983, dai profondissimi risvolti teologici ed escatologici.

Ha pronunciato una Declaratio, una dichiarazione, genialmente scritta sfruttando il latino e il diritto canonico, che i suoi nemici della “Mafia di San Gallo”, il partito di cardinali che spingeva Bergoglio fin dal 2005, hanno voluto far passare per un’abdicazione. Invece, Benedetto XVI, con quella Dichiarazione si è “offerto liberamente” alla propria sede impedita, cioè a uno stato di confino-esilio-prigionia previsto dal diritto canonico. In tal modo ha reso antipapa Bergoglio fin dalla sua illecita elezione, frutto di un conclave convocato a papa non morto e non abdicatario, ma impedito.

Di antipapi ce ne sono stati 40 nella storia della Chiesa, quindi non è affatto una novità. Per antipapa si intende un pontefice eletto in modo non regolare. Questo fa sì che l’antipapa non abbia il munus petrino, l’investitura, il titolo di origine divina che rende il papa infallibile, come noto, nel magistero straordinario (per esempio quando pronuncia i dogmi definitivi) e che fa in modo che sia assistito dallo Spirito Santo anche nell’insegnamento ordinario. Oggi in tanti si stupiscono delle eresie di Bergoglio, ma nella storia della chiesa non c’è mai stato un papa volontariamente e pervicacemente eretico. Bergoglio è eretico in quanto non è il vero papa. Questo è il dato ovvio, ma in troppi nella Chiesa cercano di nascondere la questione perché temono uno scisma. In realtà, questo era proprio quello a cui puntava papa Benedetto; la purificazione della chiesa, come lui stesso dichiarò al
giornalista Peter Seewald.

 Ma cosa si intende con “Codice Ratzinger”?

In sede impedita il papa non può esprimersi liberamente. Quindi, proprio per non far decadere lo status di sede impedita, Benedetto XVI ha utilizzato, sia per la Declaratio, che negli anni successivi da papa impedito, il concetto teologico morale della “restrizione mentale larga”, un modo di dire la verità con un linguaggio appena velato, ma assolutamente logico, per far capire il fatto che egli è sempre rimasto l’unico papa. Per esempio, una delle frasi più rivelatorie è nel libro “Ultime conversazioni” (2016): “Sono il primo papa a essersi dimesso dopo mille anni”: peccato che l’ultimo abdicatario fu Gregorio XII nel 1415. Se 2013 meno 1415 fa 598 – e non 1000 - ne segue logicamente che per lui la parola dimissioni non equivale ad abdicazione. Il riferimento, come ho scoperto aiutato dal prof. Luca Brunoni, storico della Chiesa, è piuttosto al papa Benedetto VIII che nel 1013 fece anche lui una simile dichiarazione di rinuncia al ministerium, senza abdicare. Un altro esempio di restrizione mentale larga, con una
venatura umoristica, è avvenuto quando papa Benedetto ha detto che ha mantenuto la veste bianca perché era la cosa più pratica e non aveva altri abiti disponibili. Naturalmente, dato che non c’è una veste specifica per il papa impedito, egli è rimasto vestito di bianco e col nome pontificale. Uno dei più chiari segnali in restrizione mentale, ancora più facile, è quando Benedetto ha continuato a impartire la sua benedizione apostolica, prerogativa esclusiva del papa ripetendo per 9 anni: “Il papa è uno solo” senza mai specificare quale.

E quindi come se ne esce?

Con la costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, scritta da Ratzinger-Giovanni Paolo II nel 1996. Dal combinato disposto fra gli articoli 76 e 77 Bergoglio non è il papa e non ha alcun diritto perché la vacanza della sede per rinuncia non è avvenuta a norma del can. 332.2 che richiede l’esplicita rinuncia al munus, che come sappiamo non è mai avvenuta. Quindi oggi basta che i cardinali, che a norma dell’art 3 della U.D.G. hanno il dovere di intervenire, semplicemente dichiarino che il papa è morto e che bisogna convocare il conclave. Da qui la mia petizione promossa il 23 ottobre e consegnata, con 11.500 firme, alla segreteria di Stato
l’8 novembre scorso. La Chiesa, da quella data, non può più dire “non sapevamo”. La cosa fondamentale è che il prossimo
conclave sia composto solo da autentici cardinali di nomina pre-2013, altrimenti, se parteciperà anche un solo falso cardinale di nomina bergogliana, sarà eletto un altro antipapa. Così, la Chiesa canonica visibile rischia di finire per sempre. E’ una questione molto molto grave, per questo in tutta Italia si sta attivando un popolo di veri cattolici e anche di laici, che hanno compreso il rischio per tutti dovuto a questa usurpazione della Chiesa cattolica.