L'isola immobile, in continuo movimento. E' forse questo il paradosso che unisce i reportage sulla Sicilia contenuti nell'ultimo numero di The Passenger. The Passenger è una raccolta di inchieste, reportage letterari e saggi narrativi che formano il ritratto della vita contemporanea di un luogo e dei suoi abitanti. Cultura, economia, politica, costume e curiosità visti attraverso la testimonianza di scrittori, giornalisti ed esperti locali e internazionali. Tante storie e diverse voci che compongono un racconto sfaccettato ed eclettico, per scoprire, capire, approfondire, lasciarsi ispirare.
E il nuovo numero è proprio dedicato alla Sicilia. E' la prima volta che la collana pubblicata da Iperborea abbandona le città per concentrarsi su un'intera regione.
Guardando una cartina, un’isola ci dà l’illusione di essere un piccolo mondo a sé. Con i suoi confini ben delineati sembra contenere una società impermeabile al passare del tempo e delle stagioni, più immediata da decifrare perché al riparo dalla mutevole complessità del mondo. Ma si tratta di una mistificazione, a maggior ragione se – come la Sicilia – vive al riparo di uno degli immaginari più prepotenti e inscalfibili che un luogo tanto piccolo sia mai riuscito a creare.
Dietro l’isola «costruita e ricostruita dai libri, dai film, dai quadri, dalla fotografia in bianco e nero» oggi ce n’è una nuova, nascosta, ma non per questo meno reale. Quella urbana e metropolitana, quella degli sbarchi, quella del vino e della frutta tropicale. Una Sicilia a volte invisibile come i veleni che il secondo polo petrolchimico d’Europa scarica nel mare e nell’aria. Come i migranti in arrivo a Lampedusa, tenuti a distanza dalle traiettorie dei turisti e dei locali. Come i flussi di popolazione in uscita che le danno il triste primato tra le regioni italiane per emigrazione. Un luogo dove gli estremi convivono, come i quartieri del centro a Palermo, dove vibra la capitale della cultura e vegeta la città invisibile del crack. La Sicilia dove i cambiamenti climatici trasformano il paesaggio agricolo sempre più a rischio di allagamenti e desertificazione, e qualcuno ne approfitta per sostituire la vite con il caffè e l’avocado.
Per l’occasione, il progetto di ricerca, e di inchiesta, ha coinvolto autrici e autori di riferimento della letteratura isolana, ma anche osservatori esterni pur attenti alla realtà siciliana. È nato così un volume davvero interessante, pieno di fatti, notizie, numeri, corredato peraltro dalle immagini della fotografa Roselena Ramistella.
Gli articoli dei vari autori:
Non esiste più la Sicilia di una volta di Gaetano Savatteri
È tempo di aggiornare la nostra immagine della Sicilia, troppo spesso dipinta come un luogo di leggi e codici immutabili. Dimentichiamoci i gattopardi e le coppole per entrare in una nuova era di vini raffinati, street food modaioli e libri da classifica.
Tropico di Sicilia di Giacomo Di Girolamo
Il clima sempre più torrido sta portando a una trasformazione del paesaggio e dell’agricoltura dell’isola. Gli agrumi e la vite lasciano spazio a frutti tropicali un tempo impensabili a queste latitudini. Qui un estratto da Il Post.
La terra promessa di Evelina Santangelo
Lampedusa è un avamposto europeo sulla placca tettonica africana, terra di sbarchi che molti vorrebbero nascondere. Gli sforzi per dare un nome ai migranti che muoiono in mare sono un tentativo di opporsi alla marginalità che accomuna chi arriva e chi accoglie.
Lo strano caso del polo petrolchimico di Siracusa di Fabio Lo Verso
Lungo il litorale a nord di Siracusa si raffina un quarto del carburante italiano. Regno dei paradossi, gli abitanti si ritrovano vittime di un disastro ambientale che continua da settant’anni e complici del suo occultamento, nel timore di allontanare i turisti.
Alla ricerca del cemento mai perduto di Veronica Caprino e Claudia Durastanti
La Sicilia è la capitale di una specialità italiana, le opere incompiute, intreccio di mille vizi e malaffari nostrani. Perennemente in attesa di una «svolta» che riapra i cantieri, spesso diventano opere di land art involontaria.
I custodi del tempio di Stefania Auci
La scrittrice trapanese dialoga con Luigi Biondo, direttore del parco archeologico di Segesta, sulla sovrapposizione di culture che caratterizza la Sicilia e su come valorizzare il patrimonio storico e artistico dell’isola.
Non ci volevo venire di Vanessa Ambrosecchio
Nel 2001, la burocrazia ministeriale assegna la giovane insegnante Vanessa Ambrosecchio a una scuola media che neanche ha un nome, nella borgata marinara dell’Arenella. È l’inizio di un viaggio di scoperta di una parte di Palermo segnata dall’abbandono delle attività economiche e industriali.
Una storia di violenza di Viola Di Grado
Vessata dal bullismo negli anni della scuola, la scrittrice catanese riflette sui modi in cui la violenza subita durante l’adolescenza interagisce, nella sua memoria, con la lingua locale e il paesaggio.
Visioni siciliane di Costanza Quatriglio
Come raccontare un luogo in cui «la realtà supera la fantasia»? La regista palermitana Costanza Quatriglio ripercorre la produzione televisiva siciliana degli ultimi vent’anni, per capire da dove nasce l’immaginario collettivo.
Chiudono il volume Davide Enia con la sua toponomastica noir di Palermo, e Colapesce che stila una classifica di cose musicali siciliane irrinunciabili. Come è tradizione per questa collana, la playlist proposta è disponibile per l’ascolto su Spotify.