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31/07/2024 09:22:00

Capitano siciliano della Gdf accusato di aver violentato un'allieva

Un invito a cena, qualche bacio, poi lo stupro violento. Un capitano della Guardia di Finanza, siciliano, è accusato di violenza sessuale e lesioni aggravate a un'allieva di 20 anni. La ragazza lo ha denunciato e adesso l'uomo è indagato dalle Procure di Roma e L'Aquila.

È proprio nella città abruzzese che si sarebbe consumata la violenza. Nei guai anche tre colleghi del capitano, che su una chat WhatsApp (dove si parlava spesso delle allieve della scuola di finanzieri) avrebbero commentato la violenza sessuale.

Il capitano finito sott'accusa è un 33enne di origine siciliana, mentre la presunta vittima è campana e ha 20 anni. La ragazza sarebbe stata adescata con la promessa di aiuti per il superamento degli esami, riporta Il Messaggero.

Invitata a cena a casa del capitano, dopo alcuni baci consenzienti, l'uomo sarebbe andato oltre nonostante il rifiuto della giovane, prima aggredita e poi violentata: presa per i capelli, spinta con la testa sul tavolo del salotto e colpita con forza sui glutei, prima di essere costretta a subire atti sessuali nonostante avesse opposto un rifiuto. «Questo è solo un assaggio di quello che ti farò provare se sabato non ti farai punire», le avrebbe intimato. «Non è il contesto quindi non voglio» avrebbe cercato di difendersi la vittima.

Il suo legale, Francesco Vetere del Foro di La Spezia, dice che «la vicenda è incresciosa e sottoposta all’attento vaglio della procura aquilana.

Sebbene la mia assistita stia attraversando un periodo difficile tuttavia è pronta ad essere nuovamente ascoltata e a fornire una più perspicua ricostruzione dei fatti».
Le indagini
L’ufficiale delle Fiamme gialle è stato indagato per violenza sessuale e trasferito in un ufficio di un’altra città, mentre la Procura militare – e anche quella aquilana – stanno svolgendo approfondimenti per fare piena luce sulla vicenda. Nei suoi confronti potranno essere presi provvedimenti più severi se dovesse arrivare una misura cautelare o il rinvio a giudizio