Riprende oggi a Palermo il processo "Open Arms", in cui il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. I fatti risalgono all’agosto del 2019, quando Salvini, allora ministro dell’Interno, impedì lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave spagnola Open Arms, lasciandoli in mare per 19 giorni.
Questa mattina la difesa di Salvini, rappresentata dall’avvocato Giulia Bongiorno, prenderà la parola davanti alla Corte per cercare di smontare le accuse mosse dalla Procura di Palermo, che ha chiesto sei anni di carcere per il leader della Lega. Secondo i pm, Salvini avrebbe agito non per un disegno governativo condiviso, ma per aumentare il consenso elettorale, facendo leva sulla lotta all’immigrazione clandestina durante una fase di crisi politica.
Parallelamente all'udienza, la Lega ha organizzato una manifestazione di solidarietà in Piazza Politeama a Palermo, alla quale parteciperanno ministri, parlamentari e dirigenti del partito, tra cui i ministri Giorgetti, Piantedosi, Calderoli, Locatelli e Valditara.
Salvini è giunto a Palermo ieri sera e ha incontrato i suoi sostenitori in un hotel di Mondello. La difesa insisterà sul fatto che ogni decisione in merito alla gestione dei migranti sulla nave Open Arms era stata concordata con l’allora premier Giuseppe Conte e con il governo. Tuttavia, i pm sostengono che le scelte di Salvini violarono i diritti umani e furono dettate da interessi personali, ignorando la necessità di fornire un porto sicuro in tempi rapidi.