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19/10/2024 12:00:00

Sicilia seconda regione in Italia per povertà alimentare: +70% di aiuti dal 2019

Nel 2023, la Sicilia si conferma la seconda regione italiana per numero di persone in povertà alimentare, subito dopo la Campania. Sono infatti oltre 526mila i siciliani in condizione di deprivazione alimentare materiale e/o sociale, pari al 12,8% della popolazione. Questi dati emergono dal quinto rapporto sulla povertà alimentare di ActionAid, che evidenzia come il fenomeno, nonostante alcune riduzioni rispetto al 2019, sia ancora preoccupante.

Tra il 2019 e il 2023, il numero di persone in Sicilia che hanno ricevuto aiuti alimentari è cresciuto del 70%, passando da 306mila a oltre 520mila beneficiari. Questo aumento riguarda in particolare le fasce più deboli della popolazione, come i minori: nel 2023, 117.324 bambini sotto i 16 anni hanno ricevuto supporto alimentare, contro gli 87.409 del 2021.

L'impatto della povertà alimentare in Sicilia è particolarmente evidente nelle grandi città. Catania, con i suoi 81.699 beneficiari di aiuti alimentari, è la prima città in Italia per percentuale di persone assistite rispetto alla popolazione totale (27,4%), seguita da Reggio Calabria (18,5%) e Palermo (18,4%).

Nonostante i numeri elevati, la Sicilia ha registrato un miglioramento rispetto al 2019, quando il 26,8% della popolazione viveva in condizioni di povertà alimentare. Questo calo è stato in parte favorito dalle misure straordinarie di sostegno al reddito introdotte durante la pandemia, come il Reddito di Cittadinanza, che hanno attenuato gli effetti della crisi economica. Tuttavia, la fine di questi interventi rischia di invertire nuovamente la tendenza, con stime preliminari per il 2023 che indicano un aumento della povertà alimentare su scala nazionale.

A livello nazionale, nel 2023 sono stati 4,9 milioni gli italiani che non hanno potuto permettersi un pasto completo ogni due giorni, pari all'8,4% della popolazione con più di 16 anni. Inoltre, 2,9 milioni di persone (5,8% della popolazione) non hanno potuto partecipare a pranzi o cene fuori casa almeno una volta al mese, segnalando un aumento di circa 500mila unità rispetto al 2022.

Roberto Sensi, responsabile del Programma Povertà Alimentare di ActionAid Italia, ha sottolineato l'urgenza di politiche più incisive: "Gli aiuti alimentari sono una risposta necessaria, ma non sufficiente. È essenziale affrontare le cause strutturali della povertà alimentare con strategie più ampie, che considerino anche il benessere sociale e psicologico delle persone".

La povertà alimentare rimane dunque una delle sfide più urgenti per il Sud Italia e in particolare per la Sicilia, dove l'erosione del potere d'acquisto e la vulnerabilità economica continuano a mettere a rischio centinaia di migliaia di famiglie.