Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
23/10/2024 13:06:00

Dal 41 bis alla libertà: scarcerato boss. Ecco perchè 

 Il boss Giuseppe Corona, condannato a 15 anni in appello, è stato scarcerato per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare: lo ha deciso la terza sezione della Corte d’appello di Palermo, che ha preso atto della scadenza (l'arresto risaliva al 2018) e ha ordinato la remissione in libertà di Corona, che si trovava al regime di carcere duro del 41 bis, perchè considerato il reggente del mandamento di San Lorenzo.

In primo grado aveva avuto 19 anni, in secondo 15, ma la sentenza, pronunciata il 27 marzo scorso, non è stata ancora depositata e non si può nemmeno fare ricorso in Cassazione. E’ il secondo caso nel giro di pochi giorni, dopo il ritorno in libertà dei dieci condannati ritenuti vicini al boss Matteo Messina Denaro: pure loro avevano fruito della decorrenza dei termini, per un processo durato troppo. 

Ufficialmente cassiere della Caffetteria Aurora, un bar di fronte al porto, Giuseppe Corona, 56 anni, considerato il reggente del mandamento di San Lorenzo scarcerato ieri per decorrenza dei termini massimi di custodia cautelare, era finito al centro di inchieste giudiziarie in quanto ritenuto uno degli uomini forti della riorganizzazione mafiosa dopo la morte di Totò Riina.

Arrestato nel luglio di sei anni fa, componente del vertice della famiglia e del mandamento di San Lorenzo e Resuttana ma molto legato ai mafiosi di Porta Nuova, secondo gli investigatori sarebbe stato coinvolto in vari traffici di droga vantando «una fitta rete di contatti e amicizie, anche in ambiti leciti della società civile».