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30/10/2024 06:00:00

Schifani ha capito che c'è un problema povertà in Sicilia. E tira fuori un altro Reddito di Cittadinanza

Dal palco di Santa Flavia, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ha annunciato una nuova misura di sostegno per le famiglie in difficoltà economica: il “Reddito di Povertà”. Un reddito di cittadinanza riesumato in salsa siciliana.

Con uno stanziamento di 30 milioni di euro, il provvedimento sarà destinato alle famiglie con un ISEE fino a 5.000 euro, secondo quanto previsto da un emendamento al disegno di legge della legge di Bilancio. Il contributo, tuttavia, sarà una tantum e non prevede un sostegno mensile strutturato come quello che caratterizzava il Reddito di Cittadinanza, istituito in passato dal Movimento Cinque Stelle.

Secondo Schifani, il fondo rappresenta “un aiuto alle famiglie che non ce la fanno” e un passo importante per il sostegno sociale a chi versa in condizioni di maggiore difficoltà. La misura è attualmente in esame in Commissione Bilancio dell’Ars e le modalità di erogazione verranno definite tramite decreto regionale a cura dell’Assessorato alla Famiglia e dell’Assessorato per l’Economia. La platea dei beneficiari, oltre ai disoccupati, includerà anche anziani e famiglie con figli a carico.

La proposta ha sollevato critiche tra gli esponenti dell’opposizione e dei sindacati. Nuccio Di Paola del M5S ha dichiarato: “La misura annunciata è un intervento ‘spot’ che dà solo un contributo una tantum a un numero limitato di famiglie, mentre il reddito di cittadinanza ha rappresentato un supporto mensile concreto per molti nuclei familiari”. Di Paola ha quindi invitato il governo regionale a investire maggiormente, sottolineando che “questo tipo di provvedimento dovrebbe disporre di almeno 100 milioni di euro”.

 

 

 

Critico anche Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia, che ha definito il provvedimento “pura propaganda” e ha sollevato dubbi sull’efficacia dell’importo stanziato: “Se il numero di richiedenti fosse simile a quello dei percettori del reddito di cittadinanza, ogni nucleo riceverebbe poco più di 100 euro l’anno. La somma stanziata appare irrisoria per rispondere ai bisogni reali delle famiglie siciliane in difficoltà”. Mannino ha inoltre osservato che solo con il Reddito di Cittadinanza erano stati destinati all’isola circa 1,5 miliardi di euro l’anno, una cifra che permetteva a molti di far fronte alle necessità primarie.

 

 

Anche il segretario regionale del PD, Anthony Barbagallo, ha espresso perplessità sul provvedimento, affermando che si tratterebbe di una misura insufficiente per rispondere all’emergenza povertà in Sicilia. Barbagallo ha aggiunto: “Siamo favorevoli a una misura che aiuti le famiglie in difficoltà, ma chiediamo che questa abbia una copertura stabile, con criteri oggettivi e tempi certi. Servono norme strutturali e continuative, non semplici contributi una tantum”.

La proposta del Reddito di Povertà rappresenta una risposta del governo regionale all’aumento della povertà, ma apre un ampio dibattito su come la Regione Siciliana possa adottare misure strutturali più incisive per affrontare l’emergenza sociale.