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28/01/2025 09:01:00

 Apicoltura in Sicilia: un settore in crisi tra clima e parassiti

 L’apicoltura siciliana, terza in Italia per patrimonio apistico e responsabile del 20% della produzione nazionale di miele, sta attraversando un periodo di forte difficoltà. Il settore è stato duramente colpito dalla crisi idrica, dal clima avverso e dagli incendi, con una perdita di prodotto superiore al 95% negli ultimi mesi del 2024.

Le anomalie climatiche, come temperature elevate fino a dicembre, hanno alterato il ciclo biologico delle api, causando un impatto significativo sulla produzione. Inoltre, la distruzione di pascoli e apiari ha reso necessario l’intervento con alimentazione straordinaria per garantire la sopravvivenza degli sciami.

Un’ulteriore minaccia è rappresentata dall’Aethina Tumida, un parassita dell’alveare che ha nuovamente colpito la Sicilia a fine 2024. Dopo essere stato debellato, il coleottero è ricomparso, portando a nuove restrizioni sanitarie per il settore, con il blocco della fuoriuscita di api vive dall’isola.

Oltre alle difficoltà legate al clima e ai parassiti, l’apicoltura siciliana deve fronteggiare anche il problema dell’adulterazione del miele. La diffusione di sciroppi artificiali utilizzati nell’industria alimentare minaccia la qualità del prodotto, mentre l’ibridazione delle api con specie non autoctone mette a rischio la biodiversità locale.

Le sfide per il settore sono molteplici, rendendo sempre più difficile il lavoro degli apicoltori, impegnati nella tutela della qualità del miele e nella conservazione del patrimonio genetico delle api autoctone. Il futuro dell’apicoltura siciliana dipenderà dalla capacità di contrastare questi problemi e di adottare strategie efficaci di protezione e sviluppo.